- Magic Gladius - |
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X GIORNATA | ||
Passione svelata (protagonisti: Kosmos, Loug, Axtin e Aran) | ||
Passione svelata Dopo una notte insonne passata a trasportare massi Loug e Kosmos si sono lasciati cadere stremati a terra. Appoggiati schiena contro schiena si riposano godendo dei pochi attimi di sonno prima che l'inarrestabile ciclo notturno termini e il sole sorga di nuovo. In lontananza si sentono riecheggiare suoni di un anflato, uno strumento a corda: emette dolci note, capaci di toccare anche il cuore più duro. Note che riportano tutto il campo nel dormiveglia a pensieri passati, la propria casa lontana, figli, mogli, semplici desideri spenti, amori perduti. Kosmos, con il capo chinato e gli occhi socchiusi, ascolta quasi incantato la triste melodia. Di lì a poco, di fronte a lui, alcune immagini prendono forma; il desiderio si materializza tra il sonno e la veglia; la donna amata si muove leggera in abito candido tra i grossi massi antistanti, porta con se l'anatra di Darra. La donna sembra voler comunicare qualcosa ma non si riesce a capire ciò che sta dicendo. Gli occhi di lei si riempiono di lacrime e le mani si allungano come a voler toccare quelle dello stanco soldato. Mentre questa fantasia si sviluppa intorno a Kosmos un forte calore secco, simile a quello di un grande fuoco ardente si impone nell'ambiente umido. La melodia si interrompe bruscamente. Il calore cresce tanto da svegliare i due ed interrompere il sogno. Loug - Svegliato di soprassalto - "Svegliati! Qualcosa sta andando a fuoco!" Kosmos - Guardandosi intorno seccato con gli occhi appannati - "Che stai dicendo bestione? Non vedo nessuna fiamma..." Loug - "E allora spiegami da dove viene questo calore? Alzati in piedi!" Kosmos - "L'ho sentito anche io... Non... Saprei..." Mentre i due si interrogano sull'improvviso cambiamento di temperatura una figura si muove lesta e silenziosa nel buio della foresta avvicinandosi via via sempre di più all'accampamento di Sollus. Come un'ombra si proietta da un luogo oscuro all'altro veloce e determinata: il suo obiettivo è la tenda del comandante Wetes. Kosmos - "Siamo troppo stanchi... Forse sarebbe più sicuro tornare a dormire al campo..." Loug - "Mmmh... Andiamo a riferire questa cosa più che altro..." La figura, nascosta nel suo mantello è entrata nel frattempo nella tenda dove Wetes dorme ben lunge dal mantenersi vigile. Le guardie non sono un problema. Il sonno del comandante si tramuta presto in morte. Rapido come il fendente di una spada l'essere si appropria poi di alcune carte che giacevano incustodite sul tavolo di legno. La missione è compiuta. senza che nessuno si sia accorto di nulla la spia ha messo le mani su ciò che cercava: l'ubicazione di avamposti di Sollus tra la costa di Almuth e il Regno Nero. Loug - "Forza, cammina più in fretta e accidenti stai su! Non posso trascinarti!" Kosmos - "Sei tu che mi tiri verso di te! Ho sonno... scimmione rallenta!" Loug - "Aspetta! Fai silenzio... C'è qualcosa di strano, dove sono le guardie dell'accampamento? Come possono non essere al loro posto?" Kosmos - "Saranno andate a farsi dare il cambio o..." Loug - "Impossibile conosco i tempi e non corrispondono." Kosmos - "Accidenti, sei troppo sospettoso! Mi stai facendo perdere quei pochi attimi di sonno che ci concedono, insomma..." Loug - "Fa silenzio dannazione... il calore! Lo sento ancora! Proviene dalla tenda di Wetes! Andiamo a controllare!" Kosmos - "Sei impazzito? Non se ne parla! Piuttosto andiamo a svegliare Aran! Non abbiamo accesso a quella zona! Domani ci daranno una punizione che ricorderemo per... Ehi ma che fai?" Loug - Prendendo in mano la catena che lo lega all'amico - "Fai come credi, io andrò là... gnnnh!" La forza delle grandi braccia di Loug è sufficiente a spezzare la catena e di fronte allo stupore del compagno il gigante si precipita verso il suo obiettivo. Kosmos - Quasi imbarazzato da tanta forza - "Ehm... io vado ad avvisare Aran... se sei in... ehm difficoltà... fammelo capire e io arriverò a... ehm... bah!" Quando Loug arriva all'interno della tenda, di fronte a lui, si presenta un macabro e rivoltante spettacolo, dieci uomini fatti a pezzi e coperti di senmala, un vegetale delle pianure di Montrak che copre gli odori e tiene lontano gli insetti dal cibo. Impregnata di sangue l'erba ha preso un colore rosso mentre qua e là arti umani fioriscono dal mucchio inerte. Si intravedono parti umane integre ma separate dal resto del corpo con tagli netti. Loug - Urlando con possente voce cavernosa - "Allarme! Allarme! Siamo attaccati! Hanno ucciso Wetes! Allarme!" Tutti i cadetti si alzano e l'accampamento si tramuta presto in un caotico turbinio di soldati impreparati che come bestiame impazzito corrono a desta e a sinistra senza coordinazione. Proprio ciò che l'infiltrato voleva. Giunti i guerrieri dal castello antistante, il caos era l'unico espediente possibile per abbandonare l'area senza essere scoperti. Entrare era stato facile, uscire sarebbe stato un grande problema. Intanto il duca Axtin, lefuo padrone di quelle terre, avvertita l'assenza dello spirito di Wetes, si precipita a vedere cosa stava accadendo. I lefui sono in grado di percepire distintamente gli spiriti di chi conoscono anche a discrete distanze. Axtin è giunge quindi rapidamente sul posto ma in mezzo all'impetuoso vortice di di voci e rumori non riesce ad individuare il nemico. Axtin - Urlando - "Mantenete la calma! Disponetevi al centro del campo in riga!" Loug - Avvicinandosi al duca - "Signore, venite vi mostro ciò che è accaduto..." Axtin - Infuriato e allibito di fronte all'orribile scena - "Ness... Nessuno aveva mai osato tanto sulle mie terre! Questo sangue va lavato con altro sangue! Chiamate a rapporto Bief e tutti gli ufficiali di zona! Controllate tutti i passi della frontiera ad est e ad ovest! Tu!" - Riferendosi a Loug - "Porta al mio cospetto quel bifolco di Montrak..." Kosmos, arrivato alla tenda di Aran, non trova nessuno e, vinta la timorosa riverenza, inizia a perlustrare affannatamente il giaciglio e l'intero perimetro. Nessuno. Vicino al cavallo dell'uomo trova però del sangue che porta fino ad una radura vicina al mare. Le onde si infrangono con violento fragore; oltre al sangue ci sono altre tracce sul terreno. Sembrano segni lasciati da un uomo che si dimena disperatamente mentre è trascinato via. Se la visione di Loug era inquietante quella di Kosmos è addirittura raccapricciante: il libero di Montrak è accovacciato sulle spalle di un corpo appoggiato ad una roccia. Tenendo stretto un cranio scoperto ne sta bevendo i liquidi con perversa determinazione. Il respiro di Kosmos si gela e ogni precedente pensiero di ammirazione sembra sciogliersi come neve al sole. Aran è là, questa volta in piena forma di fronte a lui, a strappare brandelli di carne per poterne recuperare anche il più piccolo residuo di prezioso liquido purpureo. Aran si è accorto di essere osservato ma non stacca più di uno sguardo rapido dalla sua preda in favore dell'allievo pietrificato. Il vampiro conosce quello sguardo: lo sbigottimento della prima visione di un non-morto che si nutre. Poi un sorriso. Aran - "Ragazzo che hai? Sembra quasi che tu non abbia mai visto qualcuno cibarsi dopo una lunga astinenza..." Kosmos - Senza fiato per parlare - "T-Tu..." Aran - "Sto facendo quello che tu quotidianamente fai con animali e vegetali, uccidi e divori selezionando attentamente le parti che più ti interessano..." Kosmos - Sconcertato - "Quello, quello era un uomo!! L'hai trucidato..." Aran - "Trovo più giusto uccidere per potersi sostentare piuttosto che per le brame di conquista di un tiranno... tu che ne pensi?" Kosmos - Cercando di identificare la vittima senza avvicinarsi - "Ma, ma chi era quell'uomo? Assassino!" Aran - "Un vecchio in carne, sconvolto da un male incurabile, mi ha chiesto lui di prendere la sua vita..." Kosmos - "Da-davvero?" Aran - Sorridendo - "No." - Tornato serio - "Me lo ha chiesto come la gazzella più debole chiede al leone di essere sbranata... vedi, io sono un predatore e assalgo chi più mi può dare in relazione al pericolo che mi fa correre... pericolo... più sociale che fisico..." Kosmos - Inorridito - "Sei, sei un mostro..." Aran - Balzando con agilità di fronte al terrorizzato interlocutore - "Mostro? Sarei un mostro se mi comportassi come i miei simili... avrai sentito da leggende e racconti che il mio morso può donare l'immortalità... ebbene quella è la vera condanna: la morte è una liberazione... non vedere consumarsi tutti i tuoi cari, tutto il tuo villaggio! Non rimanere... solo. Ma tu sei giovane e non puoi capire... piuttosto dimmi, perchè mi cercavi nel cuore della notte?" Kosmos - Tremante - "Che mi farai?" Aran - "Oh questo lo vedrai domani durante gli allenamenti se non mi dici subito perchè hai disturbato il mio pasto..." Kosmos - Meno teso - "Il... l'accampamento... f-forse è stato attaccato! Sei stato tu?" Aran - Allarmato - "Cosa?! Allora il generale Behem aveva ragione a mandarmi qui! Quanti uomini hanno attaccato?" Kosmos - "Non c'era nessuno... sono sparite solo le sentinelle credo... la cosa strana è che poco prima ho avuto una visione e poi ho avvertito insieme a Loug un forte calore..." Aran - "Spie del Regno Nero... impara ragazzo, quando avverti molto calore ti trovi di fronte ad un guerriero pericoloso. Deve essere giunto attraverso il mare con il benestare di traghettatori corrotti di Almuth... Non potrebbe aver superato il confine in altri modi..." Loug - Giunto sul posto seguendo le stesse tracce di Kosmos - "Kosmos! Wetes è stato massacrato dobbiamo... Ma... " - Vedendo il cadavere - "Che succede qui?" Aran - Avviandosi a passo spedito - "Ti verrà spiegato tutto a tempo debito. Ora devo vedere l'accampamento..." Loug - "Signore... c'era della senmala di Montrak sui cadaveri... come..." Aran - Di spalle, senza fermarsi - "Ah già certo, ora perchè metti del sale sul tuo cibo sei un tritone, chiaro, ovvio lampante! La senmala sui cadaveri per un libero di Montrak è una profanazione del rito sacro del nutrimento!" Loug - "Sul serio?" Aran - Facendo cenno con la mano - "No." Mentre Aran avanza deciso verso l'accampamento di Sollus chiama a se il suo luogotenente Berg facendogli capire di preparare gli uomini a difendersi e marciare. I due amici, rimasti soli, si scambiano le informazioni a riguardo dell'accaduto e del libero di Montrak decidendo, dopo varie titubanze, di seguirlo a distanza e di rivelare il suo segreto solo in caso di necessità. La prima impressione che avevano avuto del vampiro li aveva colpiti positivamente e preferiscono quindi vedere più a fondo le evoluzioni della situazione prima di catalogarlo come nemico. Arrivato alla tenda del massacro Aran viene scagliato violentemente a terra dal duca Axtin che nel frattempo aveva fatto raccogliere tutte le informazioni disponibili su di lui. Axtin - Con grande veemenza - "Dove eravate libero di Montrak?" Aran - Sprezzante - "Stavo cenando nel luogo dove avete relegato me e i miei uomini, duca!" Axtin - "Sono scomparse importanti carte dalla tenda di Wetes! Che cosa ne dite?" Aran - "Se erano davvero importanti perchè non le custodivate voi nobile signore?" Axtin - "Come osate? Erano qui in... in fase di applicazione! Non mi fido di voi di Montrak! Potreste essere complici del furto!" Aran - "Attento! Offendete me ma non la mia gente! La pazienza del mio fiero popolo è molto labile! Sono venuto qui per aiutarvi sotto ordine del generale Behem! Se..." Axtin - "Il generale Behem è morto in battaglia stamani! Da poco è arrivato un sargoi in volo con la notizia. Per quanto mi riguarda siete sollevato dal vostro incarico sedutastante. Andatevene, voi e i vostri uomini!" Aran - Stupefatto e ferito - "Morto... non è possibile! Voi state recando una grande offesa ad un rappresentante di uomini liberi. Richiedo uno scambio..." Axtin - "Non sia mai che Sollus disdegni una soluzione diplomatica... cosa volete?" Aran - "Voglio che i cadetti Kosmos e Loug vengano via con me!" Axtin - Allontanandosi nervosamente - "Acconsentito. Avete fino a metà giornata per togliere i vostri stemmi e portare via le vostre truppe dal mio territorio. Oltre questo termine sarete dichiarati ostili."- Rivolgendosi a bassa voce a Bief - "Questa è opera del Regno Nero. Bloccate tutti i valichi anche a sud e fate seguire i Liberi a distanza." Aran - Sputando per terra - "D'accordo... duca..." - Voltandosi verso i due amici - "Per ordine del lefuo Axtin voi passate sotto al mio comando a tempo indeterminato. Rimarrete nella mia armata ma verrete trattati come esterni. Quando riterrò terminato il vostro compito al fianco di Montrak verrete rimandati nelle vostre terre..." Kosmos - "Come lo devo dire?! Non siamo merci! Siamo esseri umani in grado di..." Aran - "Ebbene fate la vostra scelta: sgozzati come disertori o arruolati nel mio battaglione?" Loug - Sussurrando a Kosmos - "Seguiamo Aran, ci sono delle cose che non sai... Fidati di me..." Kosmos - Umoristicamente e a bassa voce - "Mmmh... e va bene, nonostante la scelta sia così ampia credo che ti darò retta per questa volta..." CONTINUA...
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