- Toco -
 
ANIMALI NEL MONDO
IMMAGINE DESCRIZIONE

Toco
 


Toco

GRUPPO: uccelli
ORDINE: piciformi
FAMIGLIA: ranfastidi
GENERE: ramphastos toco

PESO: 550g
LUNGHEZZA: 61 cm, 19 cm di becco

MATURITA' SESSUALE: due anni
NUMERO DI UOVA: 2-4
PERIODO DI INCUBAZIONE: 15 giorni
PERMANENZA NEL NIDO: 50 settimane

DIETA TIPICA: frutti, uova di giovani uccelli
VITA MEDIA: 15-20 anni

CURIOSITA'


NOTE INTERESSANTI

  • Il becco del tocco è assai fragile e gli è d'impaccio durante il volo.
  • Il toco prevede il tempo: gli indigeni sostengono che diventa molto "chiacchierone" quando la pioggia è vicina.
  • Come pappagalli e corvi il toco sembra possedere facoltà psichiche sviluppate: per questo viene considerato uno degli uccelli più intelligenti.
  • Nonostante il suo grosso becco ingombrante, può rilassarsi senza problemi come tutti gli altri uccelli. Infatti, girata la testa all'indietro, lo appoggia sul dorso, poi alza la coda e la utilizza come "tetto" per il dorso e il becco.
  • Il toco è un guerriero che fa di tutto per vincere le sue battaglie. Fa appello soprattutto la suo becco, sul quale concentra tutte le energie.
  • In Brasile gli indigeni si impegnano con una certa fierezza ad addomesticare i tucani. Questi uccelli, attirati più dagli spazi aperti che dalle foreste folte e scure, si adattano bene a vivere in compagnia dell'uomo e dei volatili da cortile. Spesso, però, i tucani (e dunque anche il toco) sono destinati ad una sorte diversa: il loro bel piumaggio è molto ricercato in America Meridionale, dove gli indigeni se ne servono per ricavare ornamenti. Si può dunque ben immaginare quanti animali vengano sacrificati crudelmente.
  • Il toco risente degli effetti della deforestazione come tutta la fauna delle zone tropicali. È anche vittima della caccia. Troppo spesso viene infatti prelevato dal suo habitat naturale e rinchiuso in gabbia. L'esportazione è vietata.

Habitat Comportamento

Habitat
Il toco è il più conosciuto dei tucani e vive nelle zone tropicali dell'America Meridionale. frequenta i boschi radi e i palmeti, evitando la foresta fitta in favore delle zone più aperte. Per nulla timoroso, non esita a introdursi nelle abitazioni dell'uomo. Tenuto in cattività, necessita di attenzione e cura, soprattutto per via della fragilità del becco.
 

Comportamento
Catturato dagli Indios, ha cominciato a familiarizzare con gli uomini e nelle piantagioni lo si può vedere esibirsi in goffe evoluzioni con il suo volo pesante, a volte tuffandosi in picchiata come se fosse trainato dal suo enorme becco. In realtà quest'ultimo, cavo all'interno ma rinforzato, non è così pesante come può sembrare e, pur essendo un lieve handicap negli spostamenti veloci, torna utile in molti casi: grazie ad esso l'uccello può grattarsi, eliminare i parassiti e lisciarsi le piume. A volte il toco si diverte a sbattere il becco contro i rami come per sentirne il suono. A due a due, i tochi organizzano sfide: vince chi riesce a spingere l'altro nel vuoto colpendolo con il becco.
 
Nutrimento Riproduzione

Nutrimento
Il toco strappa il cibo con le mandibole ed è solito lanciare in aria le bacche e i frutti prima di inghiottirli. Il cibo, per andare dalla punta del becco alla bocca, deve compiere un lungo viaggio: il toco lo fa scivolare per tutta la lunghezza del becco e, se si tratta di un grosso boccone, lo frantuma utilizzando prima le zampe e poi aiutandosi con questo buffo "utensile" giallo, che lo identifica come "buffone" delle foreste tropicali. Nel caso dei frutti, digerisce le bacche e i baccelli teneri e rigurgita i semi. Non c'è niente di più pratico del suo becco per catturare termiti volanti, ragni, insetti vari e piccoli vertebrati o per cogliere i frutti dai rami più sottili. Infine, per questo uccello che è anche predatore di nidi, un becco così colorato e imponente è l'ideale per introdursi nelle covate e spaventare le povere vittime, che non si arrischiano di attaccare il tucano.
 

Riproduzione
Il toco costruisce il nido nella cavità di un albero situata abbastanza in alto. Se il luogo prescelto è già occupato, non esita a scacciarne gli inquilini, ma molto spesso, dal momento che è lungo più di mezzo metro, sta stretto e ha difficoltà a entrare. Rapidamente riesce ad allargare l'entrata, anche se alla fine è costretto ad accontentarsi di un nido, comunque troppo piccolo per lui. Si stabilisce per molti anni di seguito nella medesima dimora che tappezza con trucioli e semi rigurgitati. Dopo la deposizione delle uova, i genitori si alternano nella cova, ma il maschio, più impaziente e abituato a vivere in gruppi rumorosi, non riesce a rimanere per più di 50 minuti di seguito nel nido.
 
IMMAGINI E LINK
LISTA
  • IMMAGINE 1 - Un esemplare di toco su un ramo di un albero.
  • IMMAGINE 2 - Un toco a terra tra la vegetazione.
  • IMMAGINE 3 - Un toco appollaiato su un albero.
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