Una definizione di equazione
Un'equazione è una relazione che contiene un termine incognito
(convenzionalmente indicato con il simbolo x) di cui si desidera
trovare il valore. Ad esempio, nell'equazione:
x + 3 =4
x è il termine incognito, e l'equazione equivale alla seguente
frase: "se sommiamo 3 ad una certa quantità (che chiamiamo x)
otteniamo 4". Dunque qual è il numero a cui bisogna aggiungere 3 per
ottenere 4? La risposta è 1, dunque possiamo dire che x vale 1 e
quindi 1 è soluzione dell'equazione.
Si può però anche applicare il procedimento inverso, ovvero da una frase
possiamo scrivere un'equazione, ad esempio "se moltiplichiamo una certa
quantità x per 3 e sottraiamo 2 otteniamo 13" può essere tradotta
nella seguente equazione:
3x - 2 = 13
In questo caso la soluzione è 5, difatti
3 * 5 -2 = 13
15 - 2 = 13
13 = 13
Ma come si risolve un'equazione? Dobbiamo servirci dei due principi
di equivalenza.
Primo principio di equivalenza
Sommando o sottraendo ad entrambi i membri (ovvero sia a destra che a
sinistra dell'uguale) la stessa quantità (anche contenente l'incognita
x) si ottiene un'equazione equivalente a quella data:
Ad esempio, data la prima equazione presentata possiamo sottrarre 3 ad
ambo i membri:
x + 3 = 4
x + 3 - 3 = 4 - 3
Ottenendo quindi:
x + 0 = 1
x = 1
Abbiamo così potuto trovare la soluzione dell'equazione.
Regola del trasporto
Dal primo principio di equivalenza deriva un'importante regola, detta
regola del trasporto, che permette di lavorare agevolmente con le
equazioni.
La regola del trasporto afferma che è possibile trasportare un termine
da un membro all'altro (ovvero da destra a sinistra o da sinistra a
destra) a patto di cambiare il suo segno.
Se torniamo all'esempio di prima (x + 3 = 4) se spostassimo il termine 3
da sinistra otterremmo qualcosa del tipo "x = ...", ovvero troveremmo il
valore dell'incognita x e quindi la soluzione dell'equazione.
Applichiamo allora la regola del trasporto sul 3:
x + 3 = 4
x = 4 - 3
x = 1
Secondo principio di equivalenza
Il secondo principio di equivalenza è molto simile al primo ma riguarda
moltiplicazione e divisione. Esso afferma che moltiplicando o dividendo
entrambi i membri (ovvero sia a destra che a sinistra dell'uguale) la
stessa quantità (anche se contenente l'incognita x), purché
diversa da 0, si ottiene un'equazione equivalente a quella data.
Prendiamo in considerazione la seconda equazione che avevamo proposto:
3 * x - 2 = 13
Ricordando che il nostro obiettivo è isolare la x (lasciarla da
sola a sinistra) per prima cosa applichiamo la regola del trasporto sul
2 e portiamolo quindi da sinistra a destra:
3 * x = 13 + 2
3 * x = 15
A questo punto dobbiamo sbarazzarci del 3 che moltiplica la x e
possiamo allora servirci del secondo principio di equivalenza che ci
permette di dividere a destra e a sinistra per 3:
(3 * x) / 3 = 15 / 3
x = 5
Procedimento risolutivo
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Semplificare quanto più possibile le espressioni
a destra e a sinistra dell'uguale risolvendo le parentesi e sommando
tra loro termini con x con termini con x e termini
senza x con termini senza x.
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Usare la regola del trasporto per portare a
sinistra dell'uguale tutti i termini in x e a destra tutti
quelli senza.
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Semplificare nuovamente.
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Usare il secondo principio di equivalenza per
dividere entrambi i membri per il numero che moltiplica la x.
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Semplificando si ottiene la soluzione desiderata.
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