- Giosuè Carducci: il ritorno alla
giovinezza, l'amore e l'elegia storica - |
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Scritto da: VeNoM00 | ||
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Il ritorno alla giovinezza è un filone particolarmente caro a Carducci
per via delle sue vicende familiari. I componimenti che ne fanno parte
contengono una poesia intimistica e fortemente autobiografica: canta
la famiglia, l'amore, i luoghi della giovinezza e la
natura, temi che lo porteranno ad essere spesso definito come poeta della "sanità e della solarità",
anche se in realtà
il poeta esprime sì gioia di vivere e paesaggi solari, ma è sempre
presente anche l'elemento opposto e contrastante in forte antitesi. All'estasi
si contrappone il pianto, alla vita la morte, all'amore la
morte, alla luce l'ombra. Ad esempio in S. Martino il paesaggio presentato è la
contempo solare e occiduo, al tramonto.
Altro tema collegato alla giovinezza è la natura, che
non viene però descritta obiettivamente, ma tramite un'interpretazione
soggettiva del poeta, in maniera simile alle immagini paesaggistiche di
Leopardi. L'amore La poesia amorosa di Carducci, principalmente
concentrata nelle Poesie elleniche, è spesso posta in forma di
antitesi tra l'amore e il "sogno nostalgico della bellezza
antica". Infatti la donna antica è trasfigurata con un nome classico
(Lidia), così da sublimare la passione e avere pieno controllo sul
sentimento amoroso. Tuttavia la proiezione nel passato non sempre è espressa in
maniera esplicita:
Carducci nelle liriche amorose non si sposta verso l'Ellade, e neppure nel tempo come la
rievocazione storica di Foscolo. Si concentra invece solo sulla
rievocazione letteraria. L'elegia storica L'elegia era un componimento tipico dell'età
classica a tema lamentoso-funebre. Carducci fa riferimento
principalmente alla Roma
repubblicana, proiettata in una visione di "giovinezza del mondo" e
declinata letterariamente: se ci sono tiranni
non sono tragici come in Alfieri, sono controllati al punto di sembrare finti.
L'antica Roma del poeta, in una visione ricca di influenze neoclassiche
e nietzschiane, è simbolo della nostalgia della ragione e della
chiarezza, della serenità dell'animo umano.
Il rimpianto di Carducci non è però il classico in sé, ma il concetto di eroe
che portava avanti (al contrario
di Foscolo, Winckelmann, ad esempio): non si tratta dell'eroe romantico,
trasgressivo, ma semplicemente colui che fa la volontà degli dei.
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