Caratteristiche generali
Due libri, in tutto 20 epistole, scritte in versi ma colloquiali
(novità assoluta nel genere). I destinatari sono precisi e la tematica è
simile a quella delle satire ma più rigida e specifica: un contenuto, un
destinatario. In questo caso la forma è quella del monologo, non
più del dialogo.
I temi
I temi sono principalmente di carattere morale o letterario. Riguardo
al primo tipo fa riflessioni sulla sua stessa vita affermando di essere
un seguace della filosofia epicurea, definendosi porcum de
grege epicuri, e che essa serve per regolare e riordinare la vita. È
maturo, non vuole più giocare, fa autocritica. I principi espressi sono
sostanzialmente quelli del metriotes (ricerca del giusto mezzo) e
dell'autarkeia (autosufficienza).
Per quanto riguarda invece il tema letterario, viene trattato in
particolare nell'Ars poetica o Epistula ad Pisones, nell'Epistula
ad augusto, e nell'Epistula ad Floro.
- Nell'Epistula ad augusto, nega la validità della
rappresentazione drammatica; comunica questo suo pensiero
all'imperatore perché egli gli aveva chiesto di scrivere opere
teatrali con le quali raggiungere le masse con i suoi ideali.
Orazio si rifiuta, perché ha una concezione elitaria della poesia,
non è un genere divulgativo.
Ricordiamo che Orazio vive l'apice del principato, deve
rendere conto ad un potere sempre più assoluto, non invasivo, ma che
fa sentire la sua influenza sui poeti. Per salvaguardare la propria
autonomia, i letterati, scindono la politica dalla poesia,
fanno arte per arte.
- Nell'Ars poetica o Epistula ad Pisones, si occupa
della poesia, dei suoi contenuti, dell'elaborazione
formale, della figura del perfetto poeta, dell'importanza
dei modelli greci e infine del valore del prodesse e del
delectare (miscere utile dulci), tra ars e
natura ovvero di essere al contempo utile e divertente.
- Nell'Epistula ad Floro, si occupa di problemi formali,
stilistici, di scelte lessicali (labor limae).
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