Seneca: vita e formazione filosofica
Lucio Anneo Seneca, figlio di Seneca il Padre o il Retore, nacque
a Cordoba (Spagna) probabilmente attorno al 4 a.C. ma si trasferì ben presto a Roma per ricevere istruzione.
Nell'Urbe segue lezioni di retorica e di filosofia stoica e
neopitagorica, soprattutto con il maestro Sozione; è da queste
correnti filosofiche che derivano il rigore morale e le abitudini austere dell'autore.
Nel 26 d.C. si reca in Egitto per motivi di salute (per poter godere della
calura); tornato a Roma
comincia il cursus onorum assumendo la carica di questore: diviene oratore brillante.
In questo periodo della sua vita si scontrerà però con l'imperatore Claudio, la cui moglie
Messalina l'aveva accusato di adulterio con Giulia Livilla, sorella di Caligola.
Per questo dal 41 a.C. fu esiliato in Corsica fino al 49 a.C., quando sarà richiamato da
Agrippina, seconda moglie di Claudio e sorella di Giulia Livilla.
In seguito, Claudio lo sceglie come precettore del figlio di Nerone
che,
guidato anche da Afranio Burro e dalla madre, sembra apprendere con successo gli
insegnamenti. I rapporti di Nerone con la madre entrano però in crisi, e ne ordina l'assassinio, in accordo con Seneca.
Il filosofo rimarrà al fianco di Nerone fino al 62 d.C., quando, dopo essersi liberato di Afranio (sostituito di Tigellino) e della madre, si ritira a vita privata.
Nel 65 d.C. viene accusato di aver partecipato alla congiura dei Pisoni
contro Nerone, il quale per questo, gli ordinò di uccidersi.
Tacito ci narra la morte di Seneca: deciso a tagliarsi le vene, compie il gesto davanti agli amici,
discorrendo di filosofia. Prima effettua il taglio, poi chiude
la ferita per far uscire il sangue lentamente e in fin di vita si fa immergere
in una vasca d'acqua calda.
Interessante è anche un'altro suicidio che Tacito racconta: quello di Petronio, che aveva
però invitato gli amici per
esortarli a godersi la vita.
Nerone muore tre anni dopo, nel 68 d.C..
|
|