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Carlo Mirabasso

Carlo Mirabasso nasce nel 1959. Nel 1976 inizia a dipingere. Nel 1979 si diploma presso il I° Liceo Artistico di Roma. Tra gli anni 80' e 90' oltre alla pittura opera nel campo della grafica pubblicitaria e dell' illustrazione, tracciando un percorso che lo porterà ad affermarsi come artista professionista. Agli inizi degli anni 90' inizia a dipingere le sue prime composizioni metafisiche, perfeziona una sua tecnica pittorica su tavola, che diventerà via via sempre più profonda. Dal 1996 si dedica esclusivamente alla pittura. Vive e lavora a Bettona, in Umbria.



CRITICA


La critica dice di Carlo Mirabasso...

"La pittura di Carlo Mirabasso ha radici profonde nella spirituale terra umbra, e in Umbria l'artista ha scelto di vivere eleggendo a sua dimora la nobile Bettona, un passo da Assisi, due da Perugia, centri internazionali della spiritualità e della cultura e luoghi di grande bellezza architettonica, che come ogni altra città e paese dell'Umbria si fanno esempio di attenzione per il patrimonio artistico, in questa regione conservato e protetto in ogni sua parte, dalle antefisse dei tetti agli affreschi delle chiese.
La pittura di ogni artista è naturalmente legata alla sua storia, e la storia di Mirabasso, come quella di ogni pittore, comincia dal momento in cui si manifesta la sua vocazione, che in lui si rivela negli anni della prima adolescenza, quando si scopre abilissimo in quella che Michelangelo chiamava " l'arte di far figure". E seguendo, senza peraltro conoscerla, la lezione che De Chirico impartiva da fanciullo a se stesso, si esercita a dipingere riproducendo le opere d'arte studiate sui libri e nelle sale dei musei. Fra le copie in scala di celebri dipinti, anche una deposizione di Raffaello acquistata dal Museo Borghese come esempio di studio dei classici. [...]
La connotazione più evidente di questa pittura intanto è la sua verticalità. Questo tendere all'alto privilegiando la forma eretta, cuspidale, sono segno evidente di una limpida vocazione alla spiritualità che si afferma non solo nelle architetture dei palazzi, delle case, dei campanili, perfino dei cipressi disseminati tra le architetture, che si innalzano lanceolati, puntando verso l'alto come indicazioni. Una spiritualità che tuttavia non si sposa con l'austerità che sembra ineludibile respirando il clima dell'Umbria. Mirabasso si specchia semmai nella sua solarità. I cieli che definiscono l'orizzonte dei suoi paesaggi murati sono accesi dal rosa gaudioso delle albe estive o dall'azzurro intenso delle terse giornate primaverili che annunciano fioriture odorose.
Questi paesaggi, dove si respirano l'Umbria e la sua leggenda, ma anche la grazia di ogni luogo del nostro Paese delle città murate ( Pienza, Feltre, Lucera o qualunque altra città italiana salva entro mura medioevali, ciclopiche o messapiche, comunque risparmiata dallo scempio edilizio degli ultimi decenni ) fra queste case, castelli, campanili, archi e cipressi si affacciano anche volti più che altro femminili di fresca dolcezza o severi profili riguardati dalla storia che ne variano l'incanto.
Pittura in apparenza semplice in virtù della sua linearità, al contrario la costruzione matematica dei paesaggi murati di Mirabasso rivela l'armonia delle prospettive equilibrate da un sapiente movimento di assonanze e dissonanze, sintesi di tutte le lezioni della grande pittura, dalle prospettive giottesche a quelle dei cubisti.
Credo che sovrammettendo le linee di un pentagramma alle "picche" di questi cipressi "d'impari altezza" potremmo leggere una sequenza di note capaci di corrispondere a una delicata armonia. Perchè questi quadri sono compenetrati da un segreto e musicale incanto, risultato anche, non secondario, di un raffinare la pittura, come nell'arte di Mirabasso, fino al cesello. Poi si scopre che all'interno della grazia estetica dei suoi paesaggi vive soprattutto ciò che più attrae e li rende tanto comunicativi: la loro capacità di recare un messaggio rasserenante."

Berenice Jolena Baldini

"La sua è una felice sintesi rappresentativa, sostanziale ed ingenua ad un tempo, di paesaggi dell'anima, resi con la tecnica dell'acrilico e tempera su tavola, nella quale le case, i bastioni, le chiese assurgono a valore di simboli d'un mondo metafisico che nella sua tensione ascensionale rivela l'aspirazione dell'uomo, mai presente ma sotteso, al trascendente. Il recupero della geometria euclidea sulle forme solide elementari, l'armoniosa disposizione di queste nello spazio in prospettiva poetica, l'uso psicologico del colore, la stilizzazione delle componenti naturali (gli alberi, la luna, gli uccelli ecc.) costituiscono la prima suggestiva proposizione dell'antinomia classica della critica d'arte: "Comprendere un'opera d'arte è comprendere il tutto nelle parti e le parti nel tutto." ( B. Croce "Problemi di Estetica").
Al fine di meglio " penetrare" nel mondo pittorico del Mirabasso è utile ricordare che egli è il portato diacronico di un flusso mistico culturale che per anni ha visto pellegrini percorrere la via Francigena in un itinerario di ascesi e penitenza, costellato da numerose opere d'arte e di fede. E per quella magia che solo l'arte può operare, le sue tavole vibrano d 'autentica poesia e ci proiettano, simbioticamente, in un passato che è fonte e matrice della nostra Umanità sulla quale si avverte, imponente, la presenza del Divino."

Giorgio Tellan

"[...] Castelli altissimi e torri merlate dai caldi colori della terra assolata, circondati da alberi robusti, il cui tronco sembra scoppiare di linfa e le cui chiome verdi, piccole e turgide porgono al cielo, come in un rito, l'essenza della terra. I paesaggi di Carlo Mirabasso raccontano il medioevo come l'avrebbero narrato i musici e i poeti dell'epoca e come, forse, si viveva nei chiostri dei conventi. Mirabasso sceglie forme e colori che rasserenano, che raccontano la spiritualità e che per questo sembrano lontani da quel medioevo che la storia ci ha consegnato.Paesaggi quieti dall 'atmosfera serena, silenziosi come i sogni delle fanciulle. Sogni di ogni forma che fuggono dai castelli altissimi, rimbalzano sulle torri merlate e corrono a giocare con ghirigori di nuvole bianche e gonfie, dimenticando le guerre di potere degli uomini avidi..."

Laura Scalabrini

"Nella regione umbra, focolare dell'epoca prerinascimentale, importante per quelle prime scintille realistiche che scaturirono dalla natura e da quelle forme empiriche di rappresentazione spaziale, vive Carlo Mirabasso. Un artista umile ma riflessivo che, intelligentemente, accosta un modo di far pittura a tratti geometrici e ritmici a quella primordialità espressiva di volumi del mondo medioevale, forse embrione di tutta l'arte moderna a seguire. Una " delicata armonia" che nelle sue opere su tavola, come le pale d'altare trecentesche, tra studi di matrice pre-cubista e verticalismi paesaggeschi, si completa nelle sue tecniche pittoriche, quasi marmoree; carico di un sottile simbolismo materico con significato murale in cui riaffiora la tecnica dell'affresco e, in quella tranquillità di luoghi, cara a De Chirico, in cui spazio e tempo si arrestano nell'immagine del frame, Mirabasso riporta alla superficie sensazioni di memoria metafisica."

Andrea Galante
 

MOSTRE

PRINCIPALI MOSTRE A CARATTERE NAZIONALE

Mostre Personali in Gallerie d'Arte Contemporanea di Roma, Milano, Bari, Torino, Assisi, Teramo, Verona e Firenze.

I SUOI QUADRI SONO ESPOSTI

Le opere di Carlo Mirabasso sono presenti presso la Galleria Editrice Latina di Roma con dipinti esposti in permanenza esclusiva dagli inizi dell'attività e presso la Galleria d'Arte Mirò di Teramo.
 

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