Riflessioni
L'immagine, in questa opera, è quella di una cucina anni 50'. Quella tipica,
dove ha vissuto l'infanzia la generazione di Cattelan. Il tavolo e le sedie
moderne, in frassino chiaro e formica verde, che richiamano lo stile del
banco scolastico di Charlie. Scioccante è l'immagine
del piccolo tenero scoiattolo, là seduto, abbandonato, che si suicida. Il
pensiero della morte è spesso richiamato dall'artista. Addirittura il suo ultimo autoritratto
("We" 2010) rappresenta un doppio Cattelan adagiato sul letto di morte: il suo
corpo e la sua anima? L'io e l'inconscio? L'io e il suo alter ego? Oppure una
prova generale per immedesimarsi nel momento e viverne la realtà e il
mistero? Il titolo dell'opera "Bidibibodibiboo" si riferisce alla formula che
pronuncia Mary Poppins, quando compie i suoi prodigi, con la bacchetta magica.
Come se Cattelan volesse che, per un miracolo, il suicidio non avvenisse. Come
se volesse che la realtà non fosse, per una magia, quella che, brutalmente,
è. Ma il titolo è solo un sogno. L'atmosfera che aleggia, fa pensare al
vuoto, allo squallore. Ed è uno squallore madido di ricordi.
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