- Composition VII (pittura ad olio) -
 
 Analisi critica opera di: Wassily Kandinsky
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Composition VII

Autore: Wassily Kandinsky
Dati tecnici
: olio su tela, 200x300cm
Datazione
: 1913
Ubicazione: esposto nella Tretyakov Gallery a Mosca
Curiosità: n/a
 

COMMENTI E RIFLESSIONI

Riflessioni

Ciò che immediatamente colpisce nei quadri astratti di Kandinsky è il colore. Questo si dispone difatti in un equilibrio connesso e studiato in termini che oltrepassano le comuni associazioni fisiche ed intellettuali per raggiungerne l'essenza: il significato intrinseco, depurato dalle cause in favore dell'effetto, da memoria in favore dell'immaginazione; il colore in quanto tale sposta l'attenzione da una dimensione reale ad una sempre più spirituale. Composition VII esprime in un vasto studio, questo dialogo perso in infiniti suoni e sensazioni; ogni colore imbraccia uno strumento musicale e le note dell'orchestra che viene a formarsi si estendono nella loro magnificenza in un "molteplice" che infrange la barriera dell'insieme per far perdere lo spettatore in enigmatici ambienti dalle prospettive alterate. Drammi, intensità e pensieri indecifrabili: l'opera presenta un'incontrollata sensualità di linee mobili che passano da esaltati contorni a irrequieti percorsi fuori dalle righe. Oggetti, personaggi e temi paesaggistici sembrano intravedersi ma lo spirito dell'osservatore ne perde rapidamente la consapevolezza nella perenne e incostante danza tra immaginazione e realtà. Nulla è tuttavia casuale, ogni componente è logicamente disposta ad accarezzare i sensi: sfumati e tagli netti, colori freddi e caldi si appoggiano ora in atteggiamento di complice allusione, ora in aperto scontro ma sempre in vista di un significato (seppur imperscrutabile). C'è grande consapevolezza e "onestà" in Composition VII poichè nella difficile interpretazione nulla è davvero nascosto, tutto è visibile, a perdita d'occhio, di fronte all'osservatore sopraffatto dal "molteplice"; stimoli primitivi, originali e primordiali diventano quindi caratteristica di ogni tonalità. C'è passione e intensità nei rossi cupi mentre si concedono all'energia degli arancioni; i momenti dedicati invece ai colori freddi si restringono, evidenziati dai toni più scuri sino a determinare accenti drammatici che ricordano un "tormentato violoncello"; nello stesso tempo i colori caldi si dilatano di continuo fino a formare con la follia del giallo un vero e proprio dominio sull'intera opera (è questa la voce di una "tromba"). Con Kandinsky ci troviamo di fronte ad un passaggio epocale, ci troviamo faccia a faccia con un'arte del tutto nuova e coscientemente astratta che non vuole limitarsi unicamente ad evento visivo ma chiamare in causa l'intera la gamma di percezione umana.

 

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