- La Ronda di notte (pittura ad olio) -
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Analisi critica opera di: Rembrandt | |||
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La Ronda di notte
Autore: Rembrandt |
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COMMENTI E RIFLESSIONI | |||
Commento In questa opera sono poste in grande risalto le caratteristiche pittoriche dell'artista olandese Rembrandt Hazmenszoon van Rijn, prima tra tutte l'abbinamento di chiaroscuri avvolgenti e misteriosamente evocativi con lo scandaglio del mondo emotivo dei protagonisti della scena. L'occasione de "La Ronda di notte" sono i grandi festeggiamenti allestiti ad Amsterdam nel 1938 per l'arrivo della regina di Francia Maria de' Medici; in particolare l'opera fu commissionata insieme ad altre sei (affidate ad altri noti pittori) dalla gilda degli archibugieri, nella cui sede sarebbe stata ricevuta l'ospite, con l'intenzione di raffigurare le 7 compagnie affiliate alla gilda. A Rembrandt spettò raffigurare la compagnia di Francis Bacon Cocq, composta da sedici cittadini. Il titolo "La Ronda di notte" potrebbe essere fuorviante in quanto si tratta in realtà della rappresentazione di una scena ambientata in pieno giorno: l'effetto notturno è da considerarsi unicamente causato dall'ossidazione (fino alla restaurazione del 1949). Il dipinto appartiene al genere del ritratto di gruppo, particolarmente in voga al tempo, ma che stava iniziando a retrocedere per la monotonia del tema: volti allineati con fondale scenografico. Rembrandt reinterpreta dunque totalmente la tradizione, evolvendo la scena in un'azione movimentata in cui i protagonisti appaiono in reciproca e fluida relazione in uno spazio dinamico e articolato. Al centro della scena troviamo il capitano Cocq affiancato dal luogotenente Willem van Ruytenburch e dagli altri membri della milizia civica dei Klovenieren (gli archibugieri appunto). Queste milizie avevano il compito di proteggere la città dagli attacchi nemici, effettuare la ronda notturna e la celebrazione di solenni parate nelle festività durante le quali le gilde mostravano insegne e armi delle compagnia. La tela rappresenta una folla multicolore di personaggi armati e in abita da parata ma non in pose statiche, ognuno è al contrario indaffarato nello svolgere il proprio ruolo pur fondendosi con la coralità degli complesso. La folla accalcatasi sotto un portale, inizia a sparpagliarsi per la strada mentre il luogotenente, dietro disposizione di Cocq, impartisce l'ordine di iniziare la marcia. Il dipinto ruota intorno alla transizione da un'iniziale situazione allegra e confusa verso l'ordine finale: alcuni soldati hanno notato l'ordine del luogotenente ad hanno iniziato a disporsi, il tamburino inizia a scandire il tempo della marcia, ma la formazione non è ancora del tutto schierata. I due alti ufficiali si stanno spostando al centro della scena mentre dietro di loro gli uomini sono indaffarati ad alzare bandiere, imbracciare gli archibugi, agitare le lance e altri simboli non ostentati in maniera araldica ma in a una viva azione. L'archibugio, simbolo della gilda, è presente ben tre volte in tre diverse fasi: una volta viene caricato, una volta viene fatto esplodere e l'ultimo soffia via la polvere. Le due bambine sulla sinistra hanno legato alla vita polli, fagiani e il corno potorio per dissetarsi, emblema della gilda. La tela è impostata secondo uno schema romboidale (che come uno dei vertici i due ufficiali) e i due corridoi oscuri sulla sinistra e sulla destra che conducono rispettivamente al reggistendardo e al tamburino. È da notare anche la meticolosità con cui l'artista ha qui reso i dati relativi al costume, ma ancora di più l'eccezionale uso della luce, morbida e intensa che spiove da sinistra sottolineando volti e figure.
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