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Poichè un'arte sempre simile a se stessa non avrebbe senso di esistere l'artista, il creativo, lo spirito libero impiega tutte le proprie risorse per creare qualcosa che nessuno prima ha mai osato pensare contro ogni previsione; l'avanguardia dell'arte tende insomma a staccarsi da tutto quello che è canone, tecnica, concetto, stereotipo, morale. Cerca e trova l'Impensato. La ricchezza dell'elemento unico mai visto, carico della sua impetuosità, comprensibile a pochi o a nessuno, senza prezzo e soprattutto senza precedenti. Spesso l'artista crea qualcosa che, decontestualizzato, potrebbe sembrare una banalità (es. un pezzo d'asfalto, un secchiello di vernice rovesciato, un pannello lucido, dei tagli su una tela, ecc.), un qualcosa che, in molti casi, chiunque si sentirebbe di riprodurre perfettamente ma questo purtroppo è un modo non ragionato di interpretare la "fatica artistica": non è difatti il risultante ad avere davvero valore ma l'irripetibile processo mentale che ha portato il creativo a partorirne l'attuazione. Se è vero che chiunque può mettere in un museo una scatoletta contenente i propri escrementi è altrettanto vero che nessuno mai, prima di Manzoni, ha avuto l'ardire e l'idea di presentarla come arte. Oltre a questo va specificato anche che non sarebbe da considerare arte di pari valore quella che, dall'ispirazione dell'opera del sopra citato Manzoni, tragga ad esempio un risultato simile (es. una scatoletta contenente urina): si tratterebbe (seppur rielaborata) di un'alterazione minima rispetto all'integrità della creazione e quindi notevolmente inferiore. Come in moltissimi altri campi, non è importante che esistano milioni di persone in grado di riprodurre un dato oggetto, solo il primo ad averlo elaborato ne è l'inventore, colui che verrà ricordato. Per quanto concerne invece le spesso contestate derive atecniche, antiestetiche, aconcettuali, amorali e così via si tratta di un modo diverso di vedere la rappresentazione/espressione: innocentemente o in modo sofferto, positivo o negativo che sia è da considerarsi come un indefinito procedere verso l'impensato. Un cammino che difficilmente conosce ritorno, un avanzamento così vorticoso da non poter essere più elaborato, compreso, ragionato e/o accettato. Sotto un aspetto più "storico" si potrebbe asserire che con l'arrivo della fotografia (in questo caso non intesa come arte) e di molti altri strumenti tecnologici l'arte ha dovuto guardarsi addosso e accorgersi (come è costantemente avvenuto in passato) che era giunta l'ora di "rinnovare i propri abiti" per poter tornare a splendere come la massima espressione della creatività, dimostrando così con forza che la tecnica e la fredda riproduzione non ha vita facile di fronte alle risorse dell'uomo; non più riproduzione ma produzione originale all'interno di un contesto di illogica imprevedibilità tutta umana. Il prezzo di certe opere d'arte che tanto scandalizza (in realtà giustamente) i più è dato da un "goffo" tentativo di dare un (ridicolo) valore concreto ed economico a qualcosa che in realtà non dovrebbe essere definito in termini meramente commerciali. Anche se un'opera con molti zeri attira positivamente l'attenzione dell'opinione pubblica è sempre vero che si tratta di speculazioni di galleristi che, sulla scia di una tradizione vecchia di secoli, continuano il loro lavoro mercantile. La verità è che non c'è prezzo per qualcosa di così unico da rimanere per l'eternità possesso unico e creazione dell'artista, qualcosa che prima non esisteva. Così per Picasso, Fontana o l'ultimo dei creatori sconosciuti al pubblico. Comprare un'idea è impossibile (tanto meno la sua attuazione), l'opera venduta è un'illusione che può avere senso solo come testimonianza della creazione, per il resto non vale più del materiale di cui è eventualmente composta. In conclusione, è impossibile dare una definizione di arte che esuli da un vago concetto di "struttura in evoluzione" proprio perchè l'arte vera è idealmente come il concetto di "presente": nasce di continuo nella mente dell'artista e muore rapidissimamente nell'attuazione e nella copia/riproduzione.
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