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E' andato affermandosi, nei TG, un giornalismo di scarsa qualità, che ha la responsabilità di deprimere e deformare la realtà quotidiana.
<%'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,468,60,176,,9,,1,1,1,)) %>Decisamente no. Non sono in grado di rientrare dalla pausa delle vacanze per affrontare un altro autunno della grande comunicazione, dove il deludente impegno si riduce a telegiornali gridati, meramente legati allo scoop, a livello di giornali scandalistici o, nel famoso migliore dei casi, a livello di pagina di cronaca nera.
Mi rifiuto. Ci rifiuteremo, fino a diffondere l'idea di boicottare, non guardandolo, questo tipo di taglio giornalistico, che pare ormai purtroppo consolidato. Bisognerà inventare una sorta di NO-TG Day. La realtà è che, forse, chi idea i telegiornali, pensa che siano visti da gruppi di beoti, che hanno bisogno solo di sensazionalismo e catastrofismo, con la prima notizia forzatamente al cardiopalma o lavata di sangue. I contenuti non possono essere scoop che solleticano curiosità, pruriti o voyeurismo sull'omicidio o sulla depravazione. Il giornalismo, lo sappiamo, è una grande responsabilità per chiunque, nella professione, si consideri un uomo. A maggior ragione oggi, nella civiltà della comunicazione, la quale, non solo trasmette il sapere, ma pone basi per la convivenza tra i popoli, forma stili di vita e mentalità. Il telegiornale, importante appuntamento quotidiano sugli avvenimenti del giorno umano, diventa, invece, una gara a chi la racconta più grossa, sul marito che uccide la moglie e così via, come ben sappiamo. Per favore, la cronaca nera resti nella pagina della cronaca nera! Occupiamoci di argomenti non gridati, intelligenti, che siano critici in ambito politico e in ambito sociologico, ma che contengano anche messaggi positivi, costruttivi, creativi. A fine trasmissione, osserverete, quasi sempre, il ritratto che esce della nostra umanità, è deludente, a dir poco, è scoraggiante, anche se , fortunatamente, non risponde a verità. Infatti la realtà presentata è distorta, deformata, asimmetrica, parziale.
Eta Meta Research: gli italiani preferiscono la tv di qualità
Quali sono gli ingredienti che mettono d'accordo uomini e donne, i giovani come gli over 65, mettendo assieme alto livello di qualità e audience? Non sono certo i film o la fiction, dove l'ascolto è , in netta prevalenza femminile, tanto meno lo sport, dove la situazione si rovescia radicalmente. Il segreto è rappresentato dal mix tra informazione, servizi di approfondimento e l'occhio al sociale. E' questo l'unico genere in grado di tenere incollati al piccolo schermo target completamente diversi tra loro per sesso, età ed estrazione sociale ed economica. Lo dimostrano gli ascolti ottenuti da programmi come "Terra", "Ballarò", "Otto e mezzo". Tutto ciò, per affermare che la televisione di qualità non è assolutamente per un'élite! Niente di più sbagliato! Quando la tv offre un prodotto di alto livello piace a tutti.
La comunicazione responsabile
Sarà necessario andare a ricercare quello che era il decalogo deontologico del giornalismo, oppure riscriverlo ex novo: in ogni modo prendere consapevolezza della gigantesca responsabilità, che è nelle mani dei comunicatori. Essi possono modellare atteggiamenti, opinioni, i valori e i comportamenti. La comunicazione deve arricchire la vita sociale, non può essere terreno riservato per interessi commerciali o strumento di potere e di propaganda. Essa deve essere ispirata da criteri produttivi adeguati alla dignità umana.
Oppure bisognerà pensare, ritornando al titolo: Il TG e l'uomo deformato, che ci sia uno scopo politico, al di là del cattivo giornalismo? Si attendono contributi.
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