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Molte volte si sente recitare frasi come "in
amore devi essere te stesso/a", ebbene l'idea di fondo non è
sbagliata ma vanno fatte delle precisazioni, ad esempio qual è il nostro "me stesso"? O meglio: quale
"me stesso" potrebbe piacere? Che risultati si possono ottenere?
A queste e ad altre domande cercheremo di dare rapidamente risposta in questo articolo:
- Quali risultati - Essere se stessi è senza dubbio molto onesto e
molto romantico ma quali persone si possono avvicinare comportandosi come
"se stessi"? Semplice: un/una partner per la vita, una persona che combacia
esattamente con il nostro modo di vivere ("se ci apprezza è perchè ci ama").
Non si può fingere di
essere ciò che non si è all'infinito, già dopo qualche tempo il teatrino
finisce e l'ammirazione/rispetto rischia di terminare (con le devastanti
conseguenze che ne possono venire).
- Quanto ci vuole - Se abbiamo l'età giusta, essere se stessi
è la soluzione migliore per trovare la propria metà mancante. Il
problema è se non è ciò che vogliamo in questo momento. Si corre insomma il rischio di passare
la giovinezza in attesa di una persona che arriverà tardi se non addirittura
mai. Certo, se si ha il portamento di un attore/attrice questo non accadrà,
avremo spasimanti a non finire ma se al contrario ci chiamano di continuo
"sfigato/a", qualche problema lo potremmo anche avere.
- Quale me stesso - In realtà è impossibile rispondere alla
filosofica domanda "chi sono io?" (senza un riferimento potremmo non-essere
affatto) ma senza entrare in disquisizioni complesse e divaganti è
importante dire che, in giovane età, ben pochi sanno "chi sono". Come
riconoscersi quindi? Provando, l'idea è che l'unica via per capire ciò che
vorremmo essere è accorgersi direttamente se l'abito può fare per noi o se
la misura non ci "calza".
- Provare - Ben vengano le prove, testando su di noi vari stili,
comportamenti e modi di porci potremo finalmente capire cosa fa per noi,
come ci sentiamo davvero bene con noi stessi. Il discriminante da non scordare è che questo
metodo funziona solo se lo facciamo scelte di vita per noi e non per gli altri; la
differenza tra una prova e una simulazione sta nella causa, nel perchè assumiamo un dato
modo di essere.
- Su cosa insistere - Dopo le prime prove iniziamo a fare una seria
e severa selezione: questo comportamento ci riesce bene, ci fa sentire
appagati? Teniamolo. Quest'altro no? Scartiamolo senza pietà.
- Critiche distruttive - Le critiche nel senso di derisioni e
insulti non ci devono mai spaventare, per quanto sottoposta a scherno o
dileggio una persona che ha la forza di non cedere dimostra coraggio e il
coraggio è una dote che induce alla lunga rispetto: la chiave per far
innamorare.
- Critiche costruttive - A riguardo delle critiche sincere e
costruttive possiamo e dobbiamo prenderle in considerazione ma la scelta
finale deve rimanere comunque nostra. Cerchiamo di capire sempre perchè una
persona ci ha mosso una critica e agiamo di conseguenza.
- Dettagli - Essere se stessi va bene ma non è il caso di giungere
ad esagerazioni o ad estremismi troppo stravaganti, viviamo in una società civile e
almeno alcune piccole regole ce le dobbiamo imporre, si veda: igiene, cura
del corpo, eliminazione dei difetti che ci sminuiscono (ecc.).
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