Consigli sentimentali
 


Love Contenere l'ira: è giusto/possibile?
Comportamenti irosi: cause, conseguenze e soluzioni


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A volte sembra che il mondo intero ci sia contro, che ogni cosa vada storta e che ogni persona si comporti in modo oltraggioso nei nostri confronti. Possibile? Sono tutti impazziti oppure siamo noi a comportarci in modo tale da convertire ogni disguido(anche il più piccolo) in catastrofe? La risposta è di facile individuazione: se riusciamo ad "attaccar briga" con tutti (amici, parenti, colleghi, compagni di classe, ecc.) vuol dire che il problema siamo noi. Per poter capire appieno di cosa si sta parlando occorre tentare di "astrarci" dalla nostra persona e di "guardarci dall'esterno" in una situazione di in cui abbiamo "perso le staffe". Provando a metterci nei panni di un osservatore neutrale potremo comprendere più facilmente le cause illogiche e gli esuberi di dati nostri comportamenti:

  • Cause - Talvolta si usa sugli altri violenza psicologica (se non addirittura fisica) per motivazioni del tutto irrazionali e/o scollegate dal fulcro delle questioni concrete, motivazioni fisiologiche (dolori, malattie, spossatezza, ecc.) e/o psicologiche (inconsce, pregiudizievoli, legate al passato, ecc.) giungendo così a creare incisivi contrasti e peggiorare la situazione. Alle radici della difficoltà nello scongiurare situazioni simili c'è quella che si potrebbe definire una "maschera di motivazioni ausiliari" che indossiamo di volta in volta per coprire il nostro innegabile "impulso vendicativo".
     
  • Esagerazioni - In date situazioni anche solo per una forchetta che cade a terra si comincia ad urlare, a riprodurre sguardi iniettati di odio, a picchiar pugni sul tavolo e così via. Perchè? A che scopo? Era davvero di vitale importanza indurre frustrazione, scatenare reazioni di rivalsa, tristezza (ecc.)? La risposta è no e alla lunga, in un contesto ristretto (i cui appartenenti stanno a stretto e costante contatto, famiglia, scuola, ambiente di lavoro, ecc.), le conseguenze de continuo stress emotivo possono portare ad esiti molto gravi (per se stessi e gli altri).
     

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Queste "fughe d'ira" sono dovute al fatto che, quando la mente è in balia di una forte sensazione/sentimento/emozione, essa perde capacità logica e gli eventi circostanti vengono travolti dal "vortice" di ciò che sta provando. Questo avviene  tanto più indiscriminatamente se si è emotivi e tanto più l'intensità del fattore scatenante è incisiva. Saperlo ci fornisce uno strumento se non capace di controllarlo, almeno di ridurne la durata/intensità. Per chi è irascibile è molto facile trovare qualche cosa che non va anche in situazioni di totale tranquillità, una scusa inconscia per sfogarsi. Se però vogliamo avere una vita più godibile e rilassata dobbiamo metterci d'impegno e adoperarci per contenere le reazioni aggressive (soprattutto nelle cose meno importanti); da un lato è bene non reprimersi ed esternare ciò che si ha dentro ma è altresì vero che occorre allenarsi a trattenersi e a sorvolare sulle piccole cose: tutti sbagliamo e non lasciar passar nulla senza reagire è molto dannoso, si rischia di rovinare i rapporti con i membri del proprio gruppo, di far soffrire personalità meno energiche e di essere evitati perchè, in definitiva, insopportabili.

Come contenersi quindi? Un buon metodo è aspettare a reagire i canonici 10 secondi, forzandosi nel frattempo a riflettere su quali effettive conseguenze ha provocato/provocherà il "danno" scatenante, su quanto la nostra reazione può danneggiare la persona che l'ha portato a compimento e il valore del legame che abbiamo con questa. Il più delle volte, nonostante sia indubbiamente difficile regalarne, un sorriso è molto più costruttivo di ogni parola, gesto o reazione ostile. Sorridere o fare una battuta simpatica alleggerisce noi e chi ci sta intorno: sacrificando un po' di sciocco orgoglio ci si trasforma in persone piacevoli, persone con cui tutti vogliono stare. Non si tratta di farsi sottomettere ma di non seguire l'orgoglio dell'attimo evitando così spiacevoli accadimenti (litigare, fare del male a chi si vuole bene, rimanere soli, ecc.). Meglio diventare più "elastici" ed essere apprezzati o produrre fastidi a se stessi e agli altri? All'inizio sarà difficile ma con il passare del tempo possiamo riuscire a far diventare abitudine l'analisi di un problema piuttosto che una ridicola reazione istintiva.

 

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