Sebbene in un rapporto serio sia inequivocabilmente la sostanza a fare la differenza, inevitabilmente, ad un primo impatto, ciò che dà il via a tutte le fasi successive è proprio la componente esteriore. Quell'insieme di sensazioni, apparenze, fisicità e "stile" è l'unica cosa che davvero può essere, nel bene o nel male, immediatamente recepita da chiunque. Ecco perchè occorre dare una certa rilevanza anche ad un aspetto che in teoria sarebbe "secondario". Purtroppo capita troppo spesso di sottintendere le nostre potenzialità/qualità dandole per scontate: per chi non ci conosce non siamo altro che una scatola chiusa di cui si ignora il contenuto. Se ben ci pensiamo c'è differenza tra una persona che si dimostra con nuove conoscenze scortese e/o sempre imbronciato rispetto a una che, ad ogni occasione, sfoggia un sorriso a trentadue denti e battute coinvolgenti. Il fatto che la seconda persona di cui abbiamo accennato raccolga successi immediati non vuol dire che questa sia davvero più interessante della prima, anzi, potrebbe tranquillamente darsi il contrario; qual è la differenza allora? Perchè è sempre la seconda figura a riscuotere il maggiore successo? Risposta: perchè propone un'immagine di se impeccabile e dotata di un potere coercitivo senza pari. Gli errori che senza accorgerci commettiamo hanno origine in una o più componenti del nostro apparire, vediamo alcuni esempi molto comuni:
<%'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,468,60,176,,9,,1,1,1,)) %>In determinati casi potrebbe essere anche solo timidezza a separarci dal restituire il nostro vero ego, incapacità di dare fiducia alle persone che ci troviamo di fronte o semplicemente timore di sfigurare, di non reggere il nostro stesso "ruolo". Niente di più sbagliato e contraddittorio. Il fatto di non voler vestire i nostri stessi panni ci obbliga a vestirne altri che non ci si addicono e i risultati che otteniamo non possono essere che infinitamente più scarsi di quelli che potremmo conseguire dando limpidamente la nostra vera personalità. Studiamoci allo specchio qualche volta e rendiamoci conto di quanto capita di risultare ridicoli con espressioni ed atteggiamenti che involontariamente assumiamo. Ecco ad esempio alcune cose da tenere ben presenti:
Ad ogni modo, non confondiamo, l'esteriorità è solo una percentuale ridottissima di ciò che conta in rapporto serio, si potrebbe dire che rappresenta un "inizio", in qualche modo una "pubblicità" del proprio io, un "assaggio". Se quindi è un rapporto duraturo che cerchiamo, conviene esporsi in piena sincerità: fornire un'immagine distorta non può difatti che convertirsi, presto o tardi, in una delusione al calare del sipario di un'insulsa "recita" (sempre che questa riesca ad avere inizio).