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La bellezza è un concetto tanto astratto che non
sarebbe folle definirlo inesistente. Provocatoriamente parlando, se l'attrazione
dipendesse unicamente dall'avvenenza ci si potrebbe innamorare anche di un
quadro, di un manichino o di un'immagine tridimensionale. Inutile dire che non è
affatto così semplice. Estremizzazioni a parte, cerchiamo di chiarire il
concetto esemplificando tre possibili forme di bellezza umana:
- La bellezza "oggettiva" - Quell'insieme, riconosciuto da
tutti, di forme (ripetute) che racchiudono il minimo comun denominatore
dell'essere umano (nel suo particolare periodo storico); in questa logica si è tanto più belli, tanto più si è banali.
Non vi è altro modo di piacere a infiniti caratteri differenti se non di non
possederne affatto.
- La bellezza "soggettiva" - Ben più prorompente della precedente,
non viene riconosciuta da tutti proprio perchè si esprime tramite forti note
caratteristiche e personali: si veda somiglianze con se stessi e/o con
persone che si apprezza (genitori, parenti, amici, ecc.).
- La bellezza "universale" - Corrisponde a fascino puro e senza
tempo, fatto di caratteristiche che non comprendiamo; si tratta di quella
bellezza tipica dell'eterno/a seduttore/seduttrice, quell'insieme di doti
principalmente caratteriali ed intellettive che carpiscono chiunque senza
scampo; parliamo di: stile, sensualità, classe, simpatia, originalità e/o
positività.
Nel primo caso si dice bello ciò che gli altri dicono bello e ciò che
effettivamente identifichiamo come equilibrato. Nel secondo caso diventa bello
ciò che inconsciamente riconosciamo come simile o come riconoscibile. Nel terzo
caso è bello ciò che ci colpisce nel profondo.
Alla bellezza oggettiva si accede per "fortuna", a quella soggettiva per
necessità ma a quella universale solo per scelta. La nostra personalità e la
libertà che abbiamo di forgiarla sono la nostra arma di seduzione più potente e,
per usarla, non c'è altro da fare che desiderarlo impegnandosi con tutte le
proprie forze.
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