- L'arte del viaggio nella vacanza estiva -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

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L'arte del viaggio nella vacanza estiva
Pareo, poncho, peplo

Segretamente dirò che l'abbigliamento migliore per l'estate, in vacanza al mare, è il rettangolo. Un rettangolo di stoffa, scelto tra quelle che più ci piacciono, così, semplicemente.

Non abbiamo bisogno di un abito strutturato, di taglio, per camminare ai bordi di una spiaggia desertica o qualcosa di simile. E' una scelta spontanea, come quella dell'uomo agli albori della civiltà,  o, ad esempio, come quella dei nomadi. Un pezzo di stoffa, girato addosso nei mille modi possibili, è il più semplice, ma anche, forse, il più libero modo di vestire. In moltissime terre, naturalmente a clima caldo, le donne, e tutti gli uomini, vivono giornalmente in questo modo, dall'Asia all'Africa e così via. Anche i sei metri del Sari indiano, sono un solo rettangolo di stoffa, di seta o di cotone, indossato con una modalità specifica (vedi articolo sull'India). Sono strisce di tessuto, agghindate addosso in maniere particolari, e sicuramente ergonomiche,  ratificate da secoli di tradizioni, gli abiti dell'Etiopia o del Kenia. Sarebbe interessante, per la moda, per il costume, per la sociologia, raccogliere e spiegare, in un volume, tutte le modalità e le tecniche dell' indossare, di ogni parte del mondo. Anche tutti i copricapi arabi o, comunque, delle zone desertiche o pre-desertiche, sono fasce sapientemente girate, a proteggere testa e viso da un potente sole e da un altrettanto potente vento.

Nella famosa valigia del viaggio della vacanza estiva al mare ( scusate la terminologia, sto rileggendo "Le affinità elettive"  di Goethe), basterebbe realmente ( non certo in quell'epoca) una manciata di parei di varie fantasie e di vari tessuti e dimensioni. E' vero, il pareo è mitico nella vacanza. Nell'uso dello shantung, si possono trovare infinite gradazioni di colore, per immergersi non solo nella tinta preferita, ma anche in tutte le sue declinazioni più corpose o più delicate. Con la seta, con soli due gesti, si può trasformare un rettangolo, in un abito da sera! Come dicevo, imparando anche dalle tradizioni delle varie etnie, mille sarebbero i modi di utilizzo di un pezzo di stoffa e sicuramente funzionale. Con il non ultimo vantaggio di immedesimarci in costumi, dall'India alla Polinesia, che sono un patrimonio non sempre evidente.

Principalmente al caldo non abbiamo voglia di sentire addosso nulla. E, tantomeno, ne abbiamo bisogno. I nuovi trend insistono su questi temi. Cavalli e Missoni, per esempio, ne esprimono divertenti varianti, come la proposta inusitata di una linea poncho, in seta, in  fantasia leggerissima e trasparentissima, da indossare in spiaggia. Armani (foto), sempre giocando su qualcosa di semplice, qualcosa che sia un niente addosso, disegna un peplo, per un filo conduttore ellenistico. Il peplo, è, sempre, un grande rettangolo, aperto al centro, per far passare il capo e lasciar cadere tutta la fluida freschezza del tessuto di seta, su tutto il corpo.   Sono proposte da provare appieno, sia per wellness, sia per divertimento, per una godibile arte di viaggio al mare.

 

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