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Coesistono gli opposti
Collezioni autunno/inverno 2006/2007Non da oggi. Nel nostro costume
coesistono tendenze opposte. Si afferma sempre più un modo di essere epurato
dall'artificioso, senza sovrastrutture, fatto solo di naturale eleganza,
come avviene, per antonomasia, per Brunello Cucinelli... Nello stesso
momento, all'opposto, esplodono attitudini alla trasgressione rock e pop,
con i suoi vinili e il suo trasformismo: è la sfida, ad esempio, di John
Richmond.
John Richmond
Jhon Richmond disegna attraversando gli ultimi anni '60, seguendo il profilo
delle lunghe ciglia della mitica androgina Twiggy, modella cult di quel
momento: ultrapiatta, magrissima, con grandi occhi da cerbiatta. Anche
Veruska, radiosa bellezza di questi mondi, non è lontana. Una fascia di
jersey nero elasticizzato tra i capelli, cappottini in tweed svasati,
notevoli minigonne, famosi abitini ad A, abitini metallici, a volte
addirittura più corti dietro, poi ecopellicce segnate in orizzontale da
strisce di pelle, anche queste ultime iperfamose: sono tutti motivi ripresi
e sviluppati in questa collezione 2006/07. Appaiono calze nere a vista con
microgonna, proprio come indossava Edie Sedgwick, la ragazza-satellite
dell'entourage di Andy Warhol: "era chiamata la ragazza con le calze nere",
proprio perchè girava solo con una lunga maglia. Richmond, poi, gioca con un
abbigliamento sempre più femminile, che addirittura simula la lingerie, come
d'altro lato è tendenza: si vedono ganci guepière e cinture bustier, anche
sull'immancabile cappotto. Tra i colori, esplodono i rossi e il rosso e
nero, ma anche pellicce virate al viola, proprio da rockstar.
Questi viaggi nel tempo vengono ripresi per rivivere forsennatamente quelle
atmosfere. Altre volte per immergersi in esse, per vedere se esse possono, a
ritroso, suggerirci ciò che è stato già vissuto e forse vagliarlo, nel
crogiolo della nostra esperienza. Consciamente o inconsciamente, per vedere
se c'è qualcosa da salvare di questi modi, che sono nostri modi di essere.
Brunello Cucinelli
Brunello Cucinelli rappresenta la tendenza colta. Una dimensione totalmente
contemporanea, tuttavia con un che di signorile settecentesco, solo come
accenno, come portamento, come aura, come atteggiamento mentale. Parlavamo
sopra di una moda epurata dall'artificioso, senza sovrastrutture. Qui essa
appare.
In queste collezioni, lo studio è quello della ricerca di un equilibrio
esteriore, come immagine di quello interiore. E sono movimenti in un
classico illuminato, sulla lunghezza d'onda del cachemire. Stivali.
Splendidi maglioni irlandesi, rivisti e corretti. E' una linea cavaliere,
amazzone: sia per la donna che per l'uomo. Così come è nello stile e nel
paesaggio di vita di Brunello Cucinelli e della sua terra (vedi
sito: www.brunellocucinelli.it). I colori sono il bianco, il bianco e panna,
il bianco e cammello, il bianco e grigio e cammello. Molti colli di pelo,
molti colli studiatamente doppi, applicazioni uncinetto in cachemire,
ricami. Qualcosa di cachemire azzurro intenso con un filo di lurex quasi
impercettibile, abbinati ad un cuoio dalle nuances più calde, sovrapposti, a
loro volta, ad una originale vigogna cammello a righe ecru. Raffinato
l'abbigliamento in pelle, fatto di materiali sottilissimi e morbidissimi al
tatto, spesso straordinariamente foderato in vigogna. Così come le borse
della collezione, di cui colpisce la centratura del punto di colore: il più
intenso e country, quello dalle note più intense. Uno stile guidato da
frequentazioni filosofiche e letterarie, con il richiamo ad accordi alti: "Il
bello ci salverà" (Dostoevskij). Un avvio per interpretare tutta la realtà.
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