- Moda: Li Edelkoort, prevedere il domani -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

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Li Edelkoort: prevedere il domani
Trend forecaster, si configura un nuovo mestiere

Già appaiono molti esempi. Li Edelkoort si evidenzia in maniera particolare. Dal suo quartier generale, una vecchia fabbrica recuperata, a Montparnasse, edita riviste cult. Dalla creatività della sua sensibilità, dalle sue immagini, dalle fotografie, dalle sue scelte, nascono previsioni delle tendenze del nostro costume. O, meglio, esse vengono enucleate e fatte emergere, mentre già serpeggiano e si stanno formando nell'aria. Tutto questo è interessante. Per prendere coscienza della direzione di molti dei nostri modi  di essere "in fieri"e vagliarli. Non solo. Ciò si rivela importante a livello economico. Serve alle aziende, che debbono sempre avere il polso delle tendenze, in tutti i campi, per essere presenti, al passo con le loro produzioni, proprio, e soprattutto, in un tempo di crisi. Serve agli stilisti, ai creativi, ai buyer. Serve, va da sé, ai sociologi, ai politici accorti e attenti. I movimenti, le idee, i bisogni,le nuove direzioni di sensibilità e di pensiero, sono già intorno a noi, prima di evidenziarsi esplicitamente. C'è chi è in grado di cogliere queste realtà.

Li Edelkoort lo fa, attraverso, ad esempio, le sue quattro riviste, tra le quali, la più conosciuta è la raffinatissima "Bloom". Essa nasce nel 1998, come rivista di giardinaggio, pagine sulla natura e sul design: in realtà è molto di più. E' tutto ciò che siamo venuti dicendo fino ad ora. Le tendenze non sono sempre previste verbalmente, esse sono trasformate in immagini. Chi le guarda, troverà il disegno sotteso, come in una galleria di suggestioni.

L'evoluzione delle scelte e il ritorno alla natura

Per muoverci a grandi balzi all'interno delle sue analisi sociali, possiamo esemplificare. Negli anni scorsi Li aveva previsto la voglia delle nuove generazioni, nella nostra società, di riuscire nella vita privata e non solo nella carriera. Proprio quando quest'ultima sembrava avere prevaricato, fino a raggiungere il primo posto nella scala degli interessi. Un aggiustamento della rotta, che si è ben evidenziato, come esigenza. Oggi, puntando lo sguardo in ambito psico-sociale, la Edelkoort sottolinea che ci sarà sempre più, in futuro, la necessità di non costringere l'individuo, entro certi spazi, ma di "lasciare che sia",  perché si ottiene di più, più creatività, più rendimento, lasciando gli altri liberi, dato che la costrizione preclude l'autocoinvolgimento, che è alla base di ogni attività. Non si tratta, quindi, solo di fare previsioni, ma, anche, di gettare semi, che, poi, potrebbero materializzarsi, per le condizioni date e individuate. La nostra forecaster afferma che il successo non deve calpestare l'etica. Un passo più avanti: ha in progetto di creare un'organizzazione non profit, che, allargando l'orizzonte, possa aiutare le attività artigianali e l'export, nei paesi in via di sviluppo. E' meglio produrre in loco, dice, di modo che non ci siano costi di trasporto. Ciò per incentivare l'economia locale. In questa maniera diventa, poi, più facile introdurre le nuove idee nella produzione globale. Ottenendo visibilità, senza rompere con la propria tradizione, con le proprie conoscenze, cultura, vita. La Edelkoort va ancora più in là ed esprime una previsione, che stupisce ed, insieme, entusiasma: essa preconizza per il domani una nuova fase: lo sviluppo di un ritorno della nostra economia alla vita rurale. Anzi, l'avvento di un nuovo mondo rurale. Gli agricoltori saranno la nuova èlite di domani. Ci nutriranno, ci scalderanno, ci guariranno. Tutto dovrà ricondursi alla terra. Essi saranno la nuova lobby internazionale. Sono parole sue.

Le tendenze dei prossimi 40 anni

Sul futuro Li è ottimista, come chi ama la vita. "The farm of the future" è la sua ultima pubblicazione, che svolge la sua teoria sulle tendenze a lungo raggio: per i prossimi 40 anni. La premessa è quella di porre l'accento, in ogni campo,  sulla qualità al posto della quantità. Dopo di che Li afferma che stiamo entrando in un periodo di ottimismo e di creatività. Cosa che, detta in un momento di epicentro di una conclamata crisi globale, è stupefacente. Credere, tuttavia, è già superare. L'analisi evidenzia che, finora, abbiamo messo in gabbia la nostra creatività. Finora, ha gestito tutto il marketing, bisognava copiare, comprare, fare quello che tutti facevano. E' venuto il tempo di fare, dice Li, qualcosa di unico, speciale, nostro. Così nel campo del pensiero, così nel campo del prodotto. Ameremo sempre più ciò che è fatto a mano, anziché ciò che è industrializzato, artificiale. Più diventiamo tecnologici e più, per contrasto, diventiamo tattili. Direttrice della Design Accademy di Eindhoven, in Olanda, da 10 anni, la Edelkoort ha incoraggiato gli studenti a creare. A creare qualcosa che sia ecologico e, insieme, intrinsecamente bello. Ora lascerà la scuola e il suo progetto sarà quello di creare altri istituti, in giro per il mondo. Il suo pensiero è che tutte le persone di successo, dovrebbero condividere il proprio talento. Per continuare a vivere su questo pianeta, dobbiamo essere in grado di condividere. Le voci forti, propositive, possono sembrare utopistiche, ma soltanto ascoltando la loro energia possiamo innescare un nuovo movimento.

 

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