- Moda e modi primavera/estate 2008 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Moda e modi primavera/estate 2008
Mini, abitini, shorts, esplosione del colore

Tuniche, abiti, abitini: il vestito è ok. E' nostro, lo porteremo. E' comodo. E' veloce. E' anche molto, molto elegante. E' glamour. Sarà cortissimo. O meglio, corto.

Maestra nel materializzare l'immagine di questi capi è Alberta Ferretti, con tutto il suo mitico stuolo di nuances, che vagano attorno al rosa cipria dello chiffon, al salmone, applicato su di un nuovo tessuto lucidato femminilissimo, ai molti toni di grigio chiaro. Aleggia un vago sapore di antica Roma, tutto ricco di drappeggi, spesso annodati, che non amavamo da tempi immemorabili e che ora diventano simbolo di nuovo. Una Ferretti misurata e splendida.

Balenciaga, per fare un'incursione in Francia, pare aver voluto essere apri-pista di nuovi trend. Lo stilista ha sfilato fantomatiche modelle, con cortissimi abitini, quasi come lucide armature-couture in raso, per la loro costruitissima rigida, compassata fattura, sottolineata da profondissime, altissime pinces, in vita. Piccole, bombate, evidenti, le spallucce delle maniche corte, appena accennate, come in abiti da gheisa mitteleuropea. L'effetto della linea immaginata dall'autore, è bombato e micro-mini. Queste piccole armature femminili sono apparse abbinate con originalissimi sandali-stivale, nei colori di un fine grafismo bianco e nero. Sandali a stivale, perché la struttura  della tomaia sale a costruirsi su tutta la gamba, fino al ginocchio, naturalmente con finissimi tagli e listini, nel rispetto di tutte le esigenze del caldo estivo. A parte questo accessorio, notevolmente innovativo, la proposta appare abbastanza rigida e ingessata, poco convincente, anche per le vistose fantasie dei tessuti e più piacevole nei modelli in raso a colore unito. Certamente gli input evidenziati, sono chiarissimi.

Più amabile appare il lavoro di Chloé, fatto di linee in seta molto fluide, disegnate a fantasie geometriche, con abbinamenti di colori dal gusto sicuro ed estremamente chic: toni di azzurro intenso con serie di viola, malva, bianco, marrone, nero. Qui, i sandali, se non arrivano ad eguagliare gli stivali, sono, tuttavia, sempre disegnati in maniera molto, molto montante, il che rappresenta il contrario della tendenza decolleté  ( annotare. n.d.r.). Le tomaie sono realizzate con una semplice fascia altissima, in un pezzo unico, che arriva alla caviglia, oppure le fasce, sempre alte, possono essere addirittura 3, di cui la più alta avvolge la caviglia. I tacchi, di tono deciso e sportivo, sono alti, in cuoio. I colori: bianco  o nero.

Blumarine, nel suo caleidoscopio di modelli, già dalla scorsa stagione, ama gli shorts. Pantaloncini corti, che, inizialmente trascurati, si sono affermati, come possibili, anche nella loro portabilità, solo dopo  ere stati interpretati con classe da alcuni stilisti, come Anna Molinari e Ralph Lauren. Sia, soprattutto, per quanto riguarda lo stile coloniale, che per lo stile dolce vita. Blumarine appare sfilare in un vortice di colori, con molti accenni dejà vu, con lunghi fantastici abiti-caftano, immaginati per "una rotonda sul mare".

Ineguagliabile la classe e la raffinatezza, che non permettono alcuna discussione, dei modelli di Tomas Maier per Bottega Veneta, che, quest'anno, ha decisamente confermato la sua posizione di primo piano, oltre che per ciò che concerne le ormai famose borse, anche per la collezione di abiti. Spring, con impermeabile-trench, a manica corta, colore naturale, abbinato a lunghissimi guanti, in una splendida, morbida nappa cuoio, con sandali e borsa, naturalmente, intrecciati,  secondo il must storico della casa. Semplicissimi ed elegantissimi bustier, in raso beige, nudi, senza alcun pizzo o ricamo,effetto intimo, ma molto discreti, appaiono sotto golfini, giacche o leggerissimi, impalpabili capi spalla. I colori sono: rosa sempre, naturale, beige, grigio perla, un tocco fucsia, fosse anche solo una strepitosa borsa gigante in nappa.

Se i fuochi artificiali della fantasia di Cristian Lacroix saranno solo per mises da star, nei loro eccessi e, se il taglio della linea di Céline, al polo opposto, non è stato convincente, si è decisamente delineato il successo di Donna Karan. La stilista ha espresso una immaginazione del mood coloniale, eternamente vivida di sogni. Tutti i toni del beige naturale, del corda appena accennato, fino al canapa, al bianco, fondamentale in questo stile, fino a tocchi di tabacco e cuoio, con alte cinture in vita, con quel micro-borsalino, portato sui tre-quarti, inossidabilmente color corda. Escono poi, in passerella, con grande contrasto, abiti da sera, che non possono mancare, neanche nello stile di vita jungle, molto fluidi, spesso con incroci al collo. Anche la linea Dkny, appare molto attraente, modern, con i suoi lampi di colore  forte: fucsia, arancio, spenti ad arte da abbinamenti geometrici con il nero, il grigio, il marrone.

Se Dsquared spiega un sexy piacevole, mai volgare, è interessante focalizzarsi su Dries Van Noten, che disegna una donna decisamente diversa, alternativa, intelligente, contaminata con altre culture. Egli si esprime in inimitabili fantasie (notare quanto è ricorrente il termine) grandi o minute, in ogni caso ravissantes, oriental o geometriche insieme, in un mix unico, di una maniera sempre stupefacente e coinvolgente.

L'estate 2008 vede l'esplosione del colore e del suo potere. Ci sono dei colori, ad esempio varianti di rosa intensi, unici, in contrasto col fatto che non ho mai amato il rosa. Sono infinite le  gradazioni della tavolozza naturale delle tinte, messe in rilievo, scoperte o riscoperte in nuances inedite, dai creativi, fino a stupire. Esse, in alcuni momenti, riescono ad avviare esperienze sensoriali, rimandano al piacere, rimandano a sensazioni di perfezione. Hanno il potere di farci cadere, a volte a rimbalzi, nella profondità di cognizioni naturali della loro bellezza, disinteressata, senza fine. Ora il trend privilegia la bellezza naturale, sperando una forte stanchezza degli ingessati status symbol.

 

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