- Anteprima primavera/estate 2009 -
 
Scritto da: Giancarla Vietti
ARTICOLO

Immagine 1
 
Prada: abiti, abiti, abiti
"Sto bene nelle cose strane"

Miuccia Prada, si esprime così e provoca, rifacendosi ad immagini che rimandano ad un mondo ed uno stile a livello ancestrale, ad una femminilità primordiale. E scopre nuovo un materiale antico: il pitone primitivo, selvaggio, sensoriale. Fino a ieri ritenuto quasi volgare, adesso apprezzato nella sua più semplice naturalità, usato solo opaco, liscio, nel fascino delle sue geometrie di bianco e nero, che naturalmente si ripetono in infiniti giochi ottici, quasi ipnotizzanti. Nell'ambiente, essi hanno il loro perché: in questo caso potrebbe non trattarsi di mimetismo animale. Anzi, la natura ha voluto ben evidenziare la presenza del serpente, con l'éclat del bianco e nero, dei suoi giochi geometrici, agli occhi di eventuali prede. Che questo valga sia nella giungla, sia, oggi, in città? Il pitone è una pelle che può rivelarsi morbidissima e fruibilissima. Può richiamare, magicamente, tutti gli orizzonti che l'estate ci evoca. Questo materiale, da Prada, appare anche stampato sulle sete degli abiti, ad esaltarne la femminilità, sempre vista da un'angolazione insolita. L'incursione, che vive, qui, un mondo atavico, scopre anche i tessuti con filo di rame o metallo all'interno del filato, cosa che, in maniera del tutto particolare, permette di cambiare forma alla linea dell'abito direttamente sul corpo.

Della moda dobbiamo vagliare le proposte, farle ardere nel nostro crogiuolo personale, per filtrare e cogliere dagli stimoli innovativi, solo ciò che può esprimere meglio i nostri stati d'animo di questo momento: forse l'essenzialità, forse la vitalità, forse il colore, forse l'aggressività. L'abito può esprimerci. È, in tutti i casi, una nostra rappresentazione.

Una sensualità tecnologica

Per la primavera/estate 2009, Miuccia Prada segue un'attitudine rilassata e informale. Crea una sensualità tecnologica, che nasce proprio su tessuti semilucidi tecnici, su gonne aderenti sottoginocchio, portabili da tutte e in tutte le occasioni, (contrariamente al trend generale dell' estate, che vuole il corto ed il cortissimo), su pantaloni sportivi, morbidi, arricciati, con coulisse in vita con un effetto a sacchetto, per poi lasciare il torso nudo, coperto solo da un reggiseno, un po'arricciato e da un coprispalle, sempre in un lucido materiale tecnico (vedi foto a lato). In questo modo, una piccola nudità, può essere portata spavaldamente ed immancabilmente su sandali dalle altissime zeppe. Il colore, può essere, forse il marrone, sempre il nero, forse un ruggine sottolineato da nastri di chiusura, rigorosamente neri. I capelli sono raccolti e ben ravviati, ironicamente da signora. E così, appaiono molte silhouette e spalline anni '50, giacchini corti sopra abiti smanicati, in fantasia bianco e nero, con un tocco, accattivante, di rosso. Oppure il gioco di bianco e panna è sottolineato da una irremovibile striscia nera di grande carattere e femminilità insieme. Qui le strepitose zeppe possono essere rigate, per assonanza con gli abiti, effetto optical... Un'altra mise è divertente e da sottolineare: il mix bianco e rosso della gonna, abbinato ad un top e ad un golfino (da Prada, non mancano mai) addirittura bordeaux. Insolito. Interessante. Le gonne, come dicevamo, sono, in maggioranza, appena sotto al ginocchio, a volte, provocatoriamente, semitrasparenti, asimmetriche. Sottovesti sbucano sbuffanti, a vista, con false imperfezioni, scelte appositamente. I tessuti arrivano ad essere increspati, con effetti quasi accartocciati. La parola d'ordine è libertarismo primitivo.

Sguardi intorno all'orizzonte estate

Corto, drappeggiato, frangiato, fluido, sinuoso, scivolato. Alessandro Dell'Acqua, per la primavera/estate 2009, ha rivolto lo sguardo al mondo ellenico ed alle sue divise militari. Ha pensato, per la sua nuova musa, silhouettes morbide, scivolate, spesso rese effervescenti dalle molte frange- secondo il mood del momento- mai aderenti o troppo accostate alla figura. Ha voluto abbandonare la strutturazione couture, di molti. A favore di comfort e liberta di movimento, così preziosa nella stagione estiva. Sempre grandissima la cura nel taglio e nelle scelte intorno alla maglieria ed ai materiali. La fluidità delle frange, dei drappeggi e la contenuta mollezza delle linee si esprime nei tessuti duchesse, nello chiffon, in un impalpabile popeline, nelle garze, nelle splendide batiste. Così Ferragamo gioca tutto al femminile, corto, drappeggiato, fluido, ampio. . Se c'è ancora una giacca di taglio maschile, essa viene poi, avventurosamente, rimborsata o, addirittura, legata con cinghie. Tutto è permesso, grazie alla levità estrema dei tessuti. L'effetto gabbia attrae, le cinture segnano il punto vita. Anna Molinari disegna linee sugli abiti, ricalcandole con molte fasce incrociate, avvolgenti e sensuali, che pure si muovono sulla lunghezza d'onda dell'ironia, risognando lavori e foto realizzati negli anni '80, con Helmut Newton, in quel tutto-nero da sera! È di rigore andare a ricercare quelle foto e quelle esperienze. Il soprabito continua ad essere il protagonista, sottolineando nuove performances: è corto, femminilissimo. Il punto vita è in primo piano oppure è deliziosamente segnato alto, appena sotto il seno. Molti drappeggi scoprono vertiginose scollature e, importante, una nuova focalizzazione della nuda e fascinosa schiena. Le gonne sono corte, i pantaloni, oltre che nella linea a sigaretta, sono molto nuovi, se larghi e corti.

Davvero trend, e già da molte stagioni, Burberry Prorsum. Indescrivibile stile, con quel semplice cappello grezzo a cloche, gettato sopra abiti eleganti, con i calzini dentro ai sandali, con quelle particolari collane, portate come un divertimento di cui neppure ci si accorge. Si chiamava, un tempo, non chalance. Trench, abiti ricamati corti, linea zoung e colori neutrissimi e ovattati: grigio opaco, lucido o metallizzato (un must), beige, nero, tortora.

A Parigi, bella l'immagine di Chanel, che gioca tutto sul bianco e nero, con la ragazza in abito da sera, tra il rigoroso e il fantasioso, che va a suonare, con la chitarra a tracolla, dietro la schiena. Belli i completi eleganti di Dolce & Gabbana, in seta lucida, assolutamente solo con sofisticati shorts, o, meglio, bloomers, portati con classici e suadenti nastri, a fiocco bon ton, in seta, annodati, saggiamente, al collo. A contrasto dei pantaloncini. Le camicie si rifanno alle casacche dei pigiami da uomo anni '50. Sfilano anche silhouettes totalmente in quella mise maschile da notte, così le fantasie minutissime del raso si ispirano a quei mitici pigiami classici. Ora il bloomer si può portare nelle occasioni eleganti. Cum grano salis. Yes.

Per Fendi, Lagerfeld gioca leggerezze virtuosistiche costruendo le sue creazioni con strati di tessuti finemente lavorati ad origami, per effetti molto costruiti, a uovo, con altissime cinture in vita, dedicati ad una donna sofisticata, sempre in bianco e nero. Agli origami, la cui attrazione è magnetica, si affiancano abiti romantici, al ginocchio, con cascate di rose applicate, in chiffon, dai tenui colori cipriati.

Giorgio Armani propone la sua nuova collezione e convince pienamente, con la sua eleganza sussurrata, discreta e inebriante. Se le giacche ricalcano sempre gli stessi schemi, i completi top e pantalone e tutti gli abiti sono uno strepitoso mix di fascino, di romanticismo e originalità insieme, con quella cura unica nel taglio, nei tessuti e negli effetti finali, di tutti quei pizzi e chiffon, in pallidi azzurri e rosa e grigi. E qui, nell'immaginazione dei nostri stilisti, il racconto della nostra nuova estate, a noi starà aggiungere altro...

 

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