<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,120,240,117,,10,,1,1,1,)) %> |
Leggevo il diario di un viaggio avventuroso verso la Persia, del 1926, dell'inglese Vita Sackville-West. Era scritto: "Viaggiare è il più sottile dei piaceri. Come ogni altra passione irrazionale è straordinariamente romantica. E' lo spirito che conta. Dobbiamo essere dotati di una profonda curiosità verso l'ignoto; verso regioni, cioè, che non siano le nostre. Soprattutto, è importante non dare nulla per scontato. Il viaggiatore saggio è costantemente sorpreso" In un commento si aggiungeva: "Un invito a viaggiare per recarvi altrove, con mezzi diversi dai soliti, lungo strade inconsuete, disegnando un itinerario che vi somigli il più possibile. Riscoprendo più l'essere che l'avere. Un altrove, naturalmente riservato agli spiriti liberi".
<%'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,468,60,176,,9,,1,1,1,)) %>Bello. Mi aveva preso in contropiede. Dovevo, in quei giorni, subire un intervento di cui dubitavo e temevo l'esito, poi rivelatosi positivo. Ma, allora, non sapevo. Bisogna, come feci io, provare l'avventura di rileggere quelle frasi, con la possibilità davanti agli occhi, di fare un viaggio eterno. Il fascino delle parole, allora, provare per credere, diventa maggiore. Fino a prendere quel "oscuro colore di pianto", ma non è più solo poesia. E' esperienza. E' pietra miliare. E' evento di conoscenza, irripetibile. Quale viaggio. Come posso intraprendere questo viaggio. Come posso. Come posso avere profonda curiosità verso l'ignoto. Come posso, certo, non dare nulla per scontato. L'altrove diventa vicino, imminente.
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