Articolo
 


Articoli Solo il genio riconosce il genio
I problemi della genialità e i rapporti con le persone comuni




Come nasce un genio

<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,120,240,117,,10,,1,1,1,)) %>


 Solo il genio riconosce il genio

La "genialità" si esprime in parecchi modi ma l'unico che l'uomo comune riesce a concepire è quello della logicità estrema;  il motivo è molto semplice: ciò che è razionale appare verificabile concretamente, direttamente ed è soprattutto facilmente decostruibile: chiunque può risolvere un'equazione di secondo grado, pochi saprebbero riprodurne il ragionamento che vi sta dietro. Il problema è che quello logico è solo uno dei modi di esprimere facoltà eccezionali, si veda ad esempio l'aspetto creativo della genialità (forse il più importante), è sminuito, se non del tutto ignorato.

Che cos'è la logica senza un'idea da sottoporre ad analisi, a critica e verifica? Nulla. Il creativo è colui che versa nel sacchetto delle idee conosciute nuovi pensieri, orizzonti inesplorati, un mestiere che tutti dicono facile ma che pochi riescono davvero a replicare.

Ora, come reagisce una persona comune le cui aspettative vengono disilluse, le regole sconvolte, le certezze frantumate e i valori calpestati? Nella migliore delle ipotesi risponderà con un rifiuto, in altre con l'esclusione, in altre ancora con l'oscuramento (dall'antico uccidere al moderno deridere). Tutto questo è disdicevole ma "normale", naturale e consequenziale; di fronte alla negazione del proprio bagaglio intellettuale, di ciò che si è dato per "certo" e assodato, è facile che si scateni ira, frustrazione e paura.

La specie-uomo, per quanto più evoluta di altre, prevede nelle sue forme più ovvie l'istinto di auto-conservazione che, quasi sempre, si converte anche in conservazione dei concetti. Per vivere abbiamo bisogno di punti fissi, di riferimenti e chi mira ad abbatterli ci appare inevitabilmente ostile.

Da qui il malessere delle grandi intelligenze che, nel sistema in cui viviamo, non possono emergere. Due esempi per tutti: come si può riconoscere una mente eccelsa in un sistema scolastico che premia la capacità di "ripetere"? Come si può in una società basata sull'esteriorità e sull'apparire? Molto difficilmente. Gli unici geni che riescono ad affiorare sono quelli con personalità molto forti ma questi rappresentano purtroppo una sparuta minoranza rispetto alla gamma di intelligenze esistenti.<% dim autore_file as string = "aFiGoZ" %>