- Linee generali del mutamento climatico -
 

Pianeta Terra
 
ECOLOGIA

I FATTI: LINEE GENERALI DEL MUTAMENTO CLIMATICO GLOBALE

L'atmosfera, il "grande oceano d'aria" (Flannery), è composta, come sapete, da azoto per il 78%; ossigeno per il 20,9%; argon per lo 0,9%, e per la restante minima parte da una trentina di gas serra, i più importanti tra i quali sono la CO2 (anidride carbonica) e il metano, oltre all'ozono e al vapore acqueo.

L'80% dei gas atmosferici è contenuta nella troposfera, che si innalza fino a 12 km. dalla superficie del globo, e che è più calda verso il basso e viene raffreddandosi salendo; oltre la troposfera si trova la stratosfera, ricca di ozono; a 50 km dal suolo ci imbattiamo nella mesosfera, e poi, oltre gli 80 km, nella termosfera , costituita da un tenue velo di gas a 1000°C.

La CO2 svolge una funzione importantissima per la vita sul globo: impedisce che esso geli, intrappolando una parte del calore da irraggiamento solare in prossimità della superficie terrestre. Tuttavia, un aumento eccessivo della CO2 (come di fatto sta accadendo oggi), accresce la temperatura terrestre e può bloccare o distruggere la vita di molte specie. Per avere un punto di riferimento: su Venere il 98% dell'atmosfera è costituito da CO2, e l'atmosfera raggiunge i 477°C!!! (Flannery, p.37). Sulla Terra, la temperatura globale media è invece di 15°C (Flannery, p.204).

La CO2 è il più abbondante gas serra della nostra atmosfera, e ogni molecola ha una lunga durata di vita, superiore al secolo. Essa viene prodotta ogni volta che bruciamo qualcosa o che corpi si decompongono. In particolare la CO2 viene emessa in grandi quantità quando si bruciano combustibili fossili (carbone, benzina, petrolio e derivati). Prima del 1.800 d.C. nell'atmosfera esistevano 280 parti per milione di CO2 ; oggi sono stati rilevati non meno di 380 parti per milione di CO2 nell'atmosfera terrestre! Questo significa che più o meno dall'inizio della Rivoluzione industriale sono enormemente aumentati i livelli di anidride carbonica (e metano) a causa del lavoro delle gigantesche macchine industriali, e con ciò è fortemente aumentato il riscaldamento della superficie del globo.

Come afferma Paolo Dei (ufficiale della Marina Militare italiana) negli ultimi 100-150 anni la temperatura media globale è aumentata di quasi un grado (poco meno di 0,8 °C): un aumento enorme, per la portata delle sue conseguenze. (Limes, p.9); l'incremento più significativo negli ultimi mille anni. (Dei, p.11) Anche per questo il premio Nobel 1995 per la chimica, Paul Crutzen, ha coniato un nuovo termine per indicare la nuova era geologica iniziata nel 1800: Antropocene, l'età dell'uomo. (Flannery, p.83). L'Antropocene è l'era in cui il clima viene fortemente condizionato dalle attività umane e dalle emissioni di agenti inquinanti o comunque capaci di alterare rapidamente il clima. L'Antropocene, però, rischia di essere il periodo geologico più breve della storia del pianeta, perché corre velocemente verso la sua distruzione. I dati suddetti vengono ottenuti anche grazie al drilling, la trivellazione della superficie terrestre soprattutto nell'Antartico, che permette la estrazione di 'carote' di ghiaccio anche fino a tre km di profondità. Le carote contengono bolle d'aria imprigionate, il cui studio permette di ricostruire con buon grado di approssimazione le condizioni atmosferiche anche fino a un milione di anni fa.

Indubbiamente l'aumento della CO2 e della temperatura media sono stati fortissimi negli ultimi decenni, che - nonostante quanto si crede comunemente- hanno visto un aumento dell'uso del carbone, soprattutto come combustibile per le centrali elettriche. Si deve tener conto che l'antracite (carbone nero) è carbonio quasi puro, al 92%! E si deve pure ricordare che alcune delle attuali centrali elettriche a carbone bruciano 500 tonnellate di carbone all'ora!

  • Entro il 2.009 è prevista la costruzione di 249 nuove centrali a carbone, e quasi la metà in Cina (Flannery, p.95).
  • Nel 2002 il 41% della CO2 emessa dall'uomo derivava dall'uso del carbon fossile; il 39% da petrolio; il 20 % da gas metano.
  • Nel 2001 il 3° Rapporto dell'IPCC

[ NOTA: Intergovernmental Panel of Climate Change, il gruppo dell'O.N.U. fondato nel 1988 con il compito di fornire ogni 5 anni un rapporto sullo stato di salute del pianeta; formato da scienziati e rappresentanti dei vari governi dei paesi dell'O.N.U, soggetto alle pressioni politiche dei governi stessi; attualmente - dal 29 gennaio 2007- riunito a Parigi per stendere il 4° rapporto]

EBBENE, IL 3° rapporto dell'IPCC presentava dati allarmanti. Paolo Dei, sulla scorta dei dati dell'IPCC, ricorda che l'aumento di temperatura più rilevante, , si è avuto nel periodo che va dal 1976 ad oggi. Il riscaldamento globale è dovuto all'aumento delle temperature minime, più che a quello delle massime: stanno diminuendo gli estremi del freddo. Le precipitazioni tendono ad avere intensità maggiore e durata minore

I dati rivelavano che stavano diminuendo i ghiacci artici, mentre quelli antartici rimanevano sostanzialmente stabili. MA ad meno di un anno dalla pubblicazione del rapporto, nel 2002, ANCHE IN ANTARTIDE sono comparsi terribili segnali di possibile collasso della criosfera. Innanzitutto si sono notati segni di scioglimento iniziale dei ghiacci della Patagonia; infine l'opinione pubblica mondiale è stata scossa dal COLLASSO DELLA BANCHISA DI LARSEN B. In poche settimane, tra la fine di gennaio e l'inizio di marzo la banchisa si è fessurata ed è andata in frantumi. Un'area grande quanto il Lussemburgo! L'evento è stato impressionante. Oggi alcune zone antartiche stanno diventando verdi. Il collasso di Larsen B. è stato così profondamente sentito dall'opinione pubblica mondiale da venire recuperato dall'industria cinematografica hollywoodiana, e inserito nella scena d'apertura di un film di grandissimo successo come THE DAY AFTER TOMORROW (2.004).

LE SCIE DI CONDENSAZIONE

"Una emissione della massima importanza è il vapore acqueo, che può essere osservato sotto forma di scie di condensazione degli aerei. Le scie possono dare origine a cirri. Queste nuvole coprono all'incirca il 30 % del pianeta, e l'entità del contributo alla formazione dei cirri da parte degli aerei potrebbe essere dell'1%. [...]

Il potenziale di alterazione climatica degli aerei e delle scie di condensazione è stato evidenziato nel 2001, tra l'11 e il 14 settembre, quando [ - a causa dei noti attentati terroristici alle Torri Gemelle etc-] la flotta aerea statunitense fu trattenuta a terra. In quel breve periodo le temperature medie diurne [sulla zona statunitense] salirono bruscamente di 1°C, in un modo che non poteva esser spiegato da altri fattori. Ciò lascia pensare che le scie di condensazione possano mascherare l'effetto di riscaldamento dovuto alla CO2." (Flannery, op. cit., p. 330).

In sostanza, le scie concorrono alla formazione dell'effetto oscuramento di cui abbiamo già parlato.
 

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