- Nascita e caratteri della società di massa -
 
APPUNTI DI STORIA
Come, in quali contesti culturali e perché nacque la società di massa.


Immagine appunti
 


COLONIALISMO: COME E PERCHÉ

In seno alla Grande Depressione e alla seconda rivoluzione industriale nacque la cosiddetta società di massa. Le caratteristiche di una società massificata possono essere riassunte come segue.

  • Forte tendenza democratica, si assiste ad un allargamento del diritto di voto; già ai primi del Novecento tutti i maschi avevano il diritto di voto. Dopo la Prima guerra mondiale, in alcuni paesi ottengono il diritto di voto (1918-1919) .
  • Si formano partiti di massa, per la prima volta, con una struttura permanente, dotati di una direzione centrale e varie sezioni locali; anche i gruppi più conservatori (destre) devono sviluppare nuove tecniche di propaganda per ottenere il consenso elettorale.
  • Si formano eserciti di massa, per via della leva obbligatoria (associata al diritto di voto come dovere).
  • Si diffonde la scolarizzazione, si combatte l'analfabetismo, per ragioni sia morali e filantropiche ma anche per poter far ricevere i messaggi pubblicitari.
  • Produzione in serie e fortemente standardizzata di merci, con una concomitante nascita di nuove forme di vendita, come la vendita rateale, a domicilio e per corrispondenza.
  • Passaggio dall'etica del risparmio all'etica del consumo; il consumo è strettamente necessario per poter far andare bene il sistema produttivo. Il consumismo viene promosso tramite il sistema pubblicitario, supportato da una tecnologia adeguata come radio, cinema e stampa popolare di massa. La conseguenza indiretta è la creazione di una tendenza all'omologazione culturale: si inducono bisogni inessenziali, così appiattendo i comportamenti, i consumatori si devono comportare e vestire più o meno allo stesso modo; le differenze tendono a sfumare.
  • Vengono meno i legami di solidarietà parentale, di tipo clanare: in città vi sono milioni di persone che hanno lasciato i loro villaggi (fenomeno dell'urbanizzazione) dove esistevano relazioni di protezione sociale e vengono a trovarsi nell'isolamento cittadino. Questo genera insicurezza e mancanza di fiducia nel prossimo, le persone diventano rabbiose, insicure, cadono in preda all'isolamento psichico e all'estraniazione (secondo un'espressione di Hannah Arendt). Todorov dice che è la società dei solitari infelici, atomizzati, in cui si vive come un atomo chiuso nella sua orbita.

Ferdinand Tönnies già nel 1887 affermava che si passava dalla Gemeinschaft alla Gesellshaft, dalla comunità alla società: nella prima vi era interdipendenza mentre nella seconda ognuno vive chiuso in sé stesso e avverte un forte senso di inappartenenza.
Fascismo, nazismo e bolscevismo stalinista fanno leva sulla rabbia e insicurezza dei solitari infelici di Todorov che vogliono appartenere, superare l'estraniazione. Tutti i movimenti totalitari offrono alle masse dei miti comunitari, ideali e progetti riguardanti la ricostruzione di una nuova comunità di fratelli: fratellanza biologica (nazismo e in misura minore il fascismo) o sociale ("proletari di tutto il mondo unitevi" diceva Marx). Secondo Hannah Arendt si è sempre esposti al rischio del totalitarismo in società di massa, in particolare l'autrice si riferiva alla situazione degli anni Cinquanta in America.

 

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