- La Grande Guerra: la fine della guerra e le paci -
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APPUNTI DI STORIA | ||
Fine della guerra, paci e riflessioni conclusive sulla Prima Guerra Mondiale. | ||
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Dopo Caporetto ci fu un cambio ai vertici dell'esercito italiano, si passò dal
generale Cadorna al generale Armando Diaz. Il governo che si formò fu di unità
nazionale, sostenuto da tutti i partiti politici italiani, guidato da Vittorio
Emanuele Orlando, che aveva come obiettivo primario quello di risollevare il morale
delle truppe; per fare questo migliorò il rancio dei soldati, concedette licenze regolari
ed evitò gli inutili attacchi frontali in massa (tecnica di battaglia sostenuta da Cadorna e
combattuta da Diaz). Si voleva far capire ai soldati che si volevano
risparmiare uomini. Il governo si impegnò con una serie di promesse che poi non
furono mantenute:i soldati-contadini che
avrebbero ottenuto le terre conquistate, mentre i soldati di estrazione
operaia sarebbero diventati soci delle imprese. Mussolini disse che
bisognava toccare la corda dei sentimenti e degli interessi. LE PACI La conferenza della pace si tenne a Parigi e durò quasi un
anno: gennaio 1919-gennaio 1920. Le decisioni furono prese dal cosiddetto Consiglio dei
quattro, ovvero dalle delegazioni dei quattro paesi che avevano vinto la guerra:
quella USA, inglese, francese e italiana. Il trattato di Versailles con la Germania: fu una pace cartaginese, durissima.
Il trattato di Saint Germain con l'Austria prevedeva invece la fine dell'impero austro-ungarico: l'Austria fu ridotta alle dimensioni attuali (circa 6'000'000 di abitanti). Ciò che rimaneva fu diviso in vari stati: la Repubblica di Ungheria, la Repubblica di Cecoslovacchia, la Repubblica di Polonia e il regno di Jugoslavia (con grande ira degli italiani). LE CONQUISTE ITALIANE La delegazione italiana era guidata da Orlando, la quale ad un tratto si ritirò
irritata perché sembrava non poter ottenere ciò che era stato promesso a Londra.
In seguito rientrò per firmare. Ottenne Trento, Trieste e l'Istria ma non
ottenne le coste dalmate perché erano confluite in Dalmazia e neanche il
protettorato sull'Albania che nel 1920 divenne indipendente. Inoltre gli
italiani richiesero la città di Fiume, non compresa nel patto segreto di Londra,
ma che essendo a stragrande maggioranza italiana veniva reclamata secondo il
principio di Wilson dell'autodeterminazione dei popoli. IL TRATTATO DI SEVRES CON LA TURCHIA A Sevres morì l'impero ottomano, anche qui si vide il desiderio di
anglo-francesi di conquistare tutto. La Turchia fu ridotta alle dimensioni
attuali (l'Anatolia) mentre l'impero fu spartito tra inglesi e francesi. Questi
ultimi ottennero la Siria e il Libano, mentre l'Inghilterra
guadagnò la Palestina e la
Mesopotamia (Iraq e parte dell'Iran). Francesi e inglesi ebbero un mandato su
queste zone: si affida l'amministrazione di un territorio la cui popolazione è
giudicata non ancora matura sotto il profilo democratico e liberale ad una
potenza, la quale dovrà ritirarsi, ma solo quando a suo giudizio la situazione
sarà stabile. CONCLUSIONI La paura della diffusione del bolscevismo sicuramente pesò sulla conferenza
di Parigi, infatti ivi fu deciso di costituire un cordone sanitario sui
confini russi così da bloccare il virus bolscevico. Furono costruiti una
serie di stati sovrani guidati da governi ferocemente anti-comunisti. Tra
questi: gli stati baltici (Lituani, Lettonia e Estonia), la Finlandia e la
Polonia.
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