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POLITICHE ECONOMICHE PROTEZIONISTICHE
Molti stati per rispondere alle difficoltà economiche create dalla grande depressione
applicarono politiche economiche
protezionistiche: a partire dal 1870 i governi nazionali, premuti dalle lobbies,
aumentarono le tasse doganali sulle merci importate; in Europa nel
ventennio trascorso si era giunti ad un profondo liberismo economico, ma la
crisi segnò la fine dell'età d'oro del free trade. Le cose
cambiarono per tutti eccetto che per la Gran Bretagna, forte del suo imperialismo.
Il protezionismo, come è intuibile, fece crescere la tensioni internazionali,
e fu infatti una delle principali cause della Grande Guerra.
LA NASCITA DELLA SOCIETÀ DI MASSA
Negli anni della Grande Depressione vennero poste le basi della società di
massa, nata dalla seconda rivoluzione industriale. La società di massa si
caratterizza per una serie di qualità peculiari.
- La società di massa ha una forte tendenza democratica, si assiste
infatti ad un allargamento del diritto di voto; già ai primi del Novecento
tutti i maschi avevano il diritto di voto. Dopo la Prima guerra mondiale, in
alcuni paesi le donne ottengono il diritto di voto (1918-1919) .
- Si formano partiti di massa, per la prima volta, con una
struttura permanente con una direzione centrale e tante sezioni locali;
anche i gruppi più conservatori (destre) devono sviluppare nuove tecniche
di propaganda per ottenere il consenso elettorale.
- Si formano eserciti di massa, per via della leva obbligatoria
(associata al diritto di voto come dovere).
- Si diffonde la scolarizzazione, si combatte l'analfabetismo, per
ragioni sia morali e filantropiche ma anche per poter far ricevere i
messaggi pubblicitari.
- Produzione in serie, standardizzata di merci e vendita tramite
tecniche nuove, come la vendita rateale, a domicilio, per
corrispondenza.
- Passaggio dall'etica del risparmio all'etica del consumo; il
consumo è un bene per poter far andare bene il sistema produttivo.
Supportata da una tecnologia adeguata a sostenere, attraverso il sistema
pubblicitario, la domanda di massa, si pensi a radio e cinema, alla
stampa popolare di massa. Questo crea una tendenza all'omologazione
culturale: si inducono bisogni inessenziali, così appiattendo i
comportamenti, i consumatori si devono comportare e vestire più o meno allo
stesso modo; le differenze tendono a sfumare.
- Vengono meno i legami di solidarietà parentale, clanare: in città
vi sono milioni di persone che hanno lasciato i loro villaggi (urbanizzazione)
dove esistevano relazioni di protezione sociale e vengono a trovarsi
nell'isolamento terribile della città. Questo genera insicurezza e
mancanza di fiducia nel prossimo, le persone diventano rabbiose, insicure,
cadono in preda all'isolamento psichico e all'estraniazione (Hannah
Arendt) che genera malessere psichico, rabbia e sfiducia. Todorov dirà che è la società dei solitari infelici.
È il fenomeno dell'atomizzazione sociale: si vive come un atomo chiuso nella sua orbita.
Ferdinand Tönnies già nel 1887 affermava che si stava assistendo al passaggio dalla Gemeinschaft alla
Gesellshaft, dalla comunità alla società: nella prima
esiste interdipendenza mentre nella seconda ognuno vive chiuso in sé stesso e
avverte questo senso di inappartenenza.
Fascismo, nazismo e bolscevismo stalinista fanno leva sulla
rabbia e insicurezza dei solitari infelici di Todorov che vogliono appartenere,
superare l'estraniazione. Tutti i movimenti totalitari offrono alle masse dei
miti comunitari, ideali e progetti riguardanti la ricostruzione di una nuova
comunità di fratelli: fratellanza biologica (nazismo e in misura minore
il fascismo) o sociale ("proletari di tutto il mondo unitevi", dicevano
Marx ed Engels). Secondo Hannah Arendt si è sempre esposti al rischio di derive
totalitarie nella società di
massa.
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