- La rivoluzione russa: la rivoluzione russa e "ottobre rosso" -
 
APPUNTI DI STORIA
Le due rivoluzioni del 1917 e la presa dal potere del partito comunista.


Immagine appunti
 


LA RIVOLUZIONE RUSSA

Nel 1917 scoppiano due rivoluzioni in Russia:

  • a febbraio, la rivoluzione borghese;
  • a ottobre, la rivoluzione bolscevica o comunista;

In realtà la prima è di marzo e le seconda di novembre sui calendari occidentali (gregoriano, introdotto da papa Gregorio XIII, nel XVI secolo), ma in Russia era ancora in vigore il calendario giuliano: tra i due vi sono 13 giorni di differenza.
A far crollare il regime zarista fu la Grande Guerra, infatti essa indebolì ulteriormente la già fragile economia russa e acuì le tensioni sociali. Il costo della vita e l'inflazione negli anni della guerra salirono enormemente; nel 1917 il prezzo dei generi alimentari era cresciuto del 700%, rispetto a tre anni prima, prima dell'inizio della guerra.
La miseria cadeva su una società caratterizzata da enormi differenze sociali. Vi erano 30'000 boiari e kulaki che controllavano un terzo del suolo nazionale e circa 14'000'000 mugiki che controllavano i restanti due terzi, le terre peggiori.

LA RIVOLUZIONE BORGHESE

Questa rivoluzione non fu organizzata da alcun partito, ebbe origine dalle proteste spontanee della popolazione nelle grandi città, che iniziò a scendere in piazza contro la guerra e il carovita.
La Russia fu paralizzata da uno sciopero generale che costrinse il governo zarista a dimettersi e a Pietrogrado si creò un vuoto di potere.
Il vuoto di potere fu colmato da due organismi che nei mesi successivi divennero antagonisti: il governo provvisorio e i soviet. I soviet erano consigli, assemblee sorti in tutte le principali città russe costituite da operai ma anche soldati e contadini. I soviet chiedevano l'elezione a suffragio universale (intesa per entrambi i sessi) di un'assemblea costituente per la grande nazione russa, anche se in realtà le nazionalità al suo interno erano molte e differenti.

IL GOVERNO PROVVISORIO

Il governo provvisorio fu inizialmente formato da elementi cadetti ma nell'estate il governo si allarga anche a forze di sinistra tra cui i menscevichi (che da sempre sostenevano l'alleanza con i primi) e SR (socialisti rivoluzionari).
L'unico a non entrare fu il partito bolscevico. Da luglio 1917 il governo provvisorio è guidato da un SR, Kerenskij. Il governo provvisorio intendeva modernizzare la Russia, industrializzarla, ma decide anche di continuare la guerra a fianco degli alleati inglesi e francesi. Ma ormai i soldati russi stavano "votando con i tacchi" (secondo un'espressione di Lenin). Vi furono un milione di disertori e così i bolscevichi iniziarono a riscuotere sostegno presso il popolo per il loro rifiuto della guerra.
Nell'aprile del 1917, Lenin torna in Russia, dopo l'esilio in Svizzera (il governo tedesco pare avesse organizzato un trasporto eccezionale per lui, sperando che facesse ritirare la Russia), e appena giunto proclama le famose tesi d'aprile: secondo Lenin è assolutamente necessario passare dalla rivoluzione borghese a quella comunista. Lenin ridusse ad alcuni semplici slogan il suo progetto:

  • "Tutto il potere ai soviet";
  • "La pace subito";
  • "La terra ai contadini";

Il governo provvisorio era preoccupato, non poteva tollerare queste tesi, e per questo da ordine di arrestare i capi bolscevichi (estate 1917). Lenin fugge nuovamente, si reca in Finlandia, ma tra settembre e ottobre i bolscevichi riescono ad avere la maggioranza nei soviet più importanti, quelli di Pietrogrado e di Mosca.
Il partito bolscevico diventa il partito comunista e infine nella notte tra il 24 e il 25 d'ottobre i comunisti guidati da Leonid Trotskij, fondatore dell'Armata Rossa, ex-menscevico, danno assalto al famoso Palazzo di Inverno, sede del governo provvisorio. Questo viene chiamato "ottobre rosso". Può essere considerato "colpo di stato" oppure una rivoluzione.

 

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