- Stalin: presa del potere e politiche economico-sociali -
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APPUNTI DI STORIA | ||
La presa del potere di Stalin e l'Unione Sovietica sotto lo stalinismo. | ||
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Morto Lenin nel 1924 ai vertici del partito comunista si scatenò la
lotta per la successione al potere, ma le due figure principali furono:
Stalin, segretario del PCUS e Trotzki, capo dell'Armata Rossa. Lo scontro tra i
due riguardò principalmente la politica estera: Trotzki era sostenitore
della tesi della rivoluzione permanente, ovvero intendeva, nonostante i fallimenti in Europa, continuare a sostenere le spinte
rivoluzionarie ovunque possibile, per questo permanenti. Stalin,
assai più realista sostenne invece la tesi del socialismo in un solo paese:
riteneva cioè che l'Unione Sovietica fosse troppo debole per esportare la
rivoluzione; questi tentativi avrebbero portato ad una sorta
crociata anti-comunista internazionale. Per Stalin bisognava quindi limitarsi
per il momento a consolidare il socialismo in Unione Sovietica e rimandare a
poi l'espansione comunista in Europa e nel mondo. LA POLITICA ECONOMICA Lo stalinismo fu indubbiamente un regime totalitario modernizzatore,
che cercò di industrializzare in tempi rapidissimi l'Unione
Sovietica, paese allora ancora semi-agricolo. Questa modernizzazione forzata produsse
però milioni di vittime, dai 10 ai 25 milioni. Il vodz, Stalin, il capo,
istituì una commissione statale, detta Gosplan, con il compito di redigere
dei piani quinquennali, che dovevano regolare in maniera
capillare lo sviluppo economico del paese. Venne abolita la NEP, la Nuova
Politica Economica, e fu introdotta la politica della pianificazione economica:
tutto tornò ad essere in mano allo Stato. Fu così del tutto cancellata la
proprietà privata in ogni sua forma. LA POLITICA SOCIALE Nonostante le atrocità commesse da Stalin, come in ogni regime
totalitario, la ricerca del consenso delle masse ebbe un ruolo di
primo piano. Effettivamente
prima della Seconda Guerra mondiale si erano compiuti grandi progressi in
campo medico e scolastico: pare che nel 1939 tutta la popolazione sovietica
sotto i 50 anni fosse ormai alfabetizzata. Ma soprattutto vi furono
milioni di persone che aderirono sinceramente al regime, imputando le
iniquità alle quali assistevano ai funzionari locali del partito. "Ah, se il piccolo
padre lo sapesse", si diceva. Inoltre Stalin controllando gli strumenti di
comunicazioni di massa (come il cinema) riuscì ad organizzare un vero e
proprio culto della persona del vodz.
Amava farsi riprendere con fiori e bambini, non voleva stare vicino a persone
più alte e preferiva inquadrature dal basso all'alto.
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