- Gli strumenti - |
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CORSO | ||
Questo
corso ha l'obiettivo di introdurre ad un arte strettamente correlata con
i vari tipi di scrittura (font), non si tratta però di un tipo di
scrittura digitale, a video ma bensì della scrittura a mano: l'arte di
cui stiamo parlando è la calligrafia. Calligrafia è una parola che
deriva dal greco: callos "bellezza" e graphia "scrittura", l'arte della
scrittura ornamentale. L'inchiostro e i tipi di colore Passiamo ora a trattare gli inchiostri e i vari
pigmenti. Solitamente si scrive con un inchiostro nero di china ma è
possibile usare qualsiasi altro tipo di colore, come inchiostri
stilografici (bisogna però prestare attenzione al fatto che questi sono
corrosivi e danneggiano carta e pennini), tempera (da diluirsi fino a
quando non lasciano un tratto omogeneo) o acquarelli (ottimi per gli
effetti trasparenti). Volendo insomma possiamo far uso di qualunque tipo
di colore ammesso che esso risulti sufficientemente scorrevole: i colori
troppo densi si asciugano subito nel pennino, e viceversa quelli troppo
liquidi producono gocce in gran quantità. La carta e la sua consistenza Infine, ma non per questo di minor importanza, vi è
il discorso della carta da utilizzare; generalmente sono preferibili
tipi di carta la cui superficie è una via di mezzo tra lucidità (troppo
lisce) e fibrosità a meno che non si desideri ottenere un effetto
sgranato. Un altro buon tipo di carta è quella di cotone (anche solo al
50%) ma la migliore, per quanto costosa, rimane comunque l'antica
pergamena, cioè pelle di capra, di vitello o di agnello sbiancata da
artigiani professionisti. La cosa che definisce la qualità di un tipo di
carta è principalmente la sua assorbenza, proprietà che evita lo
spandersi dell'inchiostro. |
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