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Sebbene il buon John Bush rivendichi con
orgoglio la dimensione più metal della band newyorchese, non si può
certo negare che il nuovo capitolo degli Anthrax abbia una forte
componente crossover. Per quanto mi è stato possibile capire con
l’ascolto del quattro tracce promozionale, sembra proprio che questo
"We’ ve Come For You All", voglia sfruttare un trend che al
momento è sulla cresta dell’onda. Duro, roccioso, potente, questo è
indiscutibile...ma è altrettanto vero che tale potenza si combina (anche
in modo divertente, non discuto) a momenti davvero più orecchiabili e
appetibili per fasce di pubblico il più possibile ampie.
Se vi dicessi che anche a un fan dei... che ne so, dei 99 Posse potrebbe piacere questo
disco, voi mi credereste? Seguitemi allora nel track by track.
Ad
aprire il promo troviamo "What Doesn’t Die", un brano lento e pieno di riff
"grassi" e pesanti, con un ritmica fortemente crossover e una
chiara inflessione rap nel cantato.
La seconda traccia, "Safe Home",
inizia come una sorta di ballad elettroacustica (sì, avete capito bene),
che si sviluppa come un brano estremamente orecchiabile e appetibile
anche da chi di metal non ne ha mai ascoltato una nota...
Salvo poi negare
tutto nella parte finale, dove dei riffoni thrash entrano
prepotentemente a farvi sbalzare dalla sedia. Brano granitico ma
ancora molto orecchiabile è "Taking The Music Back", e con la conclusiva
"Think About An End" gli elementi "nu" toccano proprio l’apice. Stacchi,
cantato spezzato, batteria triggerata... una sperimentazione che in tutta
sincerità mi appare un po’ forzata.
Beh, parliamoci chiaro, questo
"We’ve Come For You All" è un disco indubbiamente coraggioso e che forse
potrà fare sì che gli Anthrax raccolgano consensi anche al di fuori del
circuito metal... ma a me non piace. Ok, ho ascoltato solo un antipasto
promozionale e non posso essere certo del fatto che il disco sarà così
nella sua totalità, ma credetemi, ho una gran voglia di riascoltarmi
"Spreading the Disease" e "Among the Living"... Io mi congedo con un senza
voto, poi fate voi!
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