- Blind Guardian -
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Blind Guardian - A Night At The Opera A Night At The Opera

Gruppo: Blind Guardian
Genere: Power Metal
Etichetta: Virgin
Durata: 67 minuti
Data d'uscita: 4/3/2002
Voto: 8

1. Precious Jerusalem - 2. Battlefield - 3. Under the Ice - 4. Sadly Sings Destiny - 5. The Maiden And The Ministrel Knight - 6. Wait For An Answer - 7. The Soulforged - 8. Age Of False Innocence - 9. Punishment Divine - 10. And Then There Was Silence - 12. Frutto Del Buio
 
RECENSIONE



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Ecco finalmente giungere a noi l’attesissimo "A Night at the Opera", album che tutti aspettavano dopo due dischi ritenuti da molti dei veri e propri capolavori come "Imaginations from the other-side" e "Nightfall in middle-earth". Attesi al varco dopo 4 anni di spasmodica attesa, i Bardi ci regalano (cioè... Ci vendono) un disco colmo di epicità, potenza e... Sovraincisioni! Ciò che colpisce di "A night at the opera" è soprattutto una produzione al limite del maniacale, necessaria per non gettare nel calderone un miscuglio di suoni e cori, ma per riuscrli ad inserire nel tessuto delle canzoni. Il disco inizia subito con "Precious Jerusalem" , dal ritornello immediato, a cui segue una buona canzone come "Battlefield" , molto maestosa ed epica. Personale apprezzamento per una gran bella canzone come "Under the ice" e per la ballata "The Maiden And The Ministrel Knight". La canzone "Punishment divine" spiega che nell’ambito epic-metal se c’è da picchiare duro i Blind Guardian non si tirano indietro. Il mega singolone "... And then there was silence" da quattordici minuti non mi convince prò appieno, troppo prolisso e lungo, che tende a stancare e a sembrare dispersivo.
Sono queste dieci tracce che ci consegnano i Bardi in una buona forma nell Annus Domini 2002; però... Non è tutto oro quello che luccica.
Se da un lato le canzoni sono di una discreto livello qualitativo (a mio avviso non raggiungono quello dei lavori immediatamente precedenti) , il Guardiano Cieco rischia di pagare caro questo biglietto per l’Opera. La produzione come già detto è sontuosa, ancora più apprezzabile se ascoltata in cuffia. Ma il quesito amletico è: riusciranno i nostri coraggiosi eroi a riproporre in sede live tali canzoni? Il buon Hansi ha già promesso investimenti in cori et simile, in modo da non far perdere neanche una goccia della qualità presente in "A night at the opera". I fan italiani (e non solo) dei Bardi lo sperano proprio, soprattutto in vista dell’appuntamento del 9 Giugno al Gods of Metal.
Alla fine possiamo dire che i Blind Guardian riescono a cavarsela a testa alta grazie a un disco che poteva significare l’inizio della fine proprio a causa di coloro che li attendevano al varco con il mattarello in mano. Forse questa "Notte all’opera" non segnerà una svolta essenziale nel panorama metal mondiale, ma di sicuro ha soddisfatto la maggior parte del seguito che hanno i Blind su questa Terra (di Mezzo) e ha consentito loro di rimanere ancora tra le realtà più interessanti venute fuori negli anni '90.
 


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