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C'è una certezza nella breve vita del metallaro medio. Questa certezza
si presenta sotto le spoglie dei Cannibal Corpse. Da più di dieci anni
ormai questa istituzione non fa altro che perseverare nella via della
violenza musicale. 'Gore is just a jokè, queste sono le uniche parole
proferite da Corpsegrinder di cui si abbia notizia. Ed è proprio questa
la filosofia a cui i Cannibal si attengono con eroica testardaggine.
Ognuno dei nove dischi partoriti (o abortiti?) , compreso questo The
Wretched Spawn si presentano come lunghi tunnel degli orrori in cui ogni
nefandezza necrofaga e necrofila è permessa e non c'è vergogna ad
esibire, sul serio o per scherzo questo ancora non si sa, la parte più
malata ed affascinate della perversa fantasia umana. Mostruosità
musicali raffinate e potenti come poche sono il biglietto da visita dei
nostri eroi americani. Perchè mi dilungo tanto a presentare una bad che
almeno per sentito dire conoscono tutti? Semplicemente perchè il disco
nuovo dei Cannibal è esattamente ciò che uno si aspetta da un gruppo dal
genere. Lungi da ogni sperimentazione o innovazione il classicissimo
Cannibal Corpsès sound si mantiene inalterato. Ma dopo anni che continui
a fare la stessa cosa, impari a farla veramente bene e difatti The
Wretched Spawn non finisce nel dimenticatoio dopo poco proprio per la
qualità dei pezzi. Un riffing ormai riconoscibile fra mille, in questa
nuova opera si fa apprezzare per la straordinaria varietà che riesce a
rompere la pesantezza estrema, evitando così il pericoloso incubo del
tasto Skip. Ci tengo inoltre a sottolineare quanto i Cannibal Corpse in
tutti i loro lavori abbiamo sempre posto particolare cura agli assoli.
In questo caso ce ne sono veramente a iosa e alcuni bellissimi e
inaspettati come in Festering The Crypt, la titile track, Nothing Left
to Mutilate o Psychotic Precision. L'unica novità, se così vogliamo
chiamarla, la troviamo nella durata dei pezzi: i primi quattro sono
sotto i 3 minuti. Tutti gli altri tranne tre non superano i 4. Questo
non significa che si siano dati al grind estremo. Anzi si alternano
canzoni molto veloci ad altre più prossime al mid tempos spacca ossa.
Una song in particolare merita il proprio spazio: Festering The Crypt.
Un inizio a dir poco funereo che pian piano ingrana fino ai velocissimi
doppi assoli per finire poi ancora in una atmosfera cimiteriale. E poi
la conclusiva They Deserve to Die che trova la propria forza oltre che
nel bel riffing a tratti molto thrasheggiante, anche nel noto stacco di
solo basso, autocitazione della ben più famosa Hammer Smashed Face. .
Per quanto riguarda Corpsegrinder la prova è più che buona, anch'egli
non si discosta dal classico growling'incomprensibile ma non troppò, ma
forse per una volta si presta più attenzione al grande lavoro che sta
dietro le linee vocali vista la qualità. I Cannibal Corpse sono questi,
ormai lo sappiamo. Non solo un perfetto decalogo di termini mortuari o
esilaranti buffoni del gore, ma anche una band che sa il fatto suo.
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