<%
'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output
response.write(organize_adv(0,categoria,300,300,,,9,,1,0,1,))
%>
<%
'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output
response.write(organize_adv(0,categoria,300,300,,,8,,1,0,1,))
%>
|
Impossibile dare una definizione a questo indiscusso capolavoro della
leggendaria band svizzera. Comincio con il dire che a mio avviso la
musica estrema moderna parte tutta da album come questi, tanto per fare
capire la loro importanza. Siamo alla metà degli annì80 in pieno periodo
thrash metal. Così li definì Kerrang!: innovativi, avant garde, brutali,
bizzarri, elettrificanti, unici. Il bello dei Celtic Frost è la loro
genuinità mista al desiderio di fare qualcosa di unico. Per i media sono
stati dei grandi innovatori mentre il mitico Gabriel Warrior ammise egli
stesso che, nonostante il suo obiettivo principale fosse quello di fare
qualcosa di nuovo e inedito, non si mise mai a tavolino a inventare
qualcosa di nuovo per scioccare la gente. Ma cosa ha reso veramente
famoso questo gruppo in un periodo che regnavano sonorità più comode
come Metallica?I Celtic Frost hanno tutto del thrash metal più lento e "doom"
tipicamente europeo, ma hanno dato ad esso una aurea estremamente oscura
e malvagia adottando inquietanti percussioni, corni da guerra e sinistre
vocals spettrali sia maschili che femminili stupendo persino i propri
fans tanti sono i cambiamenti da disco a disco. Il tutto impastato in
quel sound veramente 80's che si riconosce dalla prima nota di "To mega
Therion" uno dei loro dischi più famosi, anche per la celebre e
meravigliosa cover di H. R. Giger. A cominciare da "Dawn of Megiddo"
quarta traccia del disco sono già individuabili quelle parti che avranno
influenzato i primi dischi black metal norvegesi (vedi Darkthrone)
mentre con "Tears in a Prophès dream" passiamo per un brano noise
estremamente malato che ci conduce alla fantastica "Necromantical
screams" uno dei migliori pezzi del disco, con tanto di rimbombanti
percussioni, spettrali voci femminili che nulla hanno a spartire con
maliziose voci da vampire-band e una riffistica potente ma calibrata.
Spaventose le lyrics che trattano di temi filosofici, viaggi dopo la
morte e negazione della vita. Molte cose si capiscono anche da come si
abbigliava il leader G. Warrior che somiglia già a un guerriero black
metal più che a un thrasher anni 80. È da dischi come questi che gruppi
come Darkthrone o Obituary hanno attinto il sound e lo hanno poi
rimodellato secondo la loro personalità creando due strade diverse. Un
must.
|