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Mi sono apprestato a recensire l'ultimo lavoro dei Cradle of Filth con
una sensazione di nuovo dal momento che l'ultimo loro disco che ebbi
occasione di ascoltare fu Midian. Forse è stato questo il problema del
mio ascolto di questo disco.
Innanzitutto si tratta di un lavoro dalla produzione fin troppo perfetta
sia per quanto riguarda il suono che per l'artwork. Dalla copertina, e
poi in seguito dai testi del disco, è palese che "Damnation and a Day"
tratta tematiche legate alla creazione, ai personaggi di Adamo ed Eva e
alla loro cacciata dal paradiso terrestre. Per quanto riguarda la
produzione di cui ho accennato, c'è da ricordare che da questo disco i
Cradle of Filth hanno cambiato etichetta entrando nella Sony, fatto che
ha fatto storcere il naso a molti. Si è pensato addirittura che la band
con questo disco cambiasse radicalmente genere dal momento che la Sony
non è assolutamente specializzata nel genere.
Il fatto che invece il suono non cambi proprio per niente forse è anche
più triste per due motivi: la conferma di mancanza di originalità da
parte del gruppo e il fatto che alla gente i Cradle of Filth piacciono
proprio così come sono.
Ma veniamo alla musica in sè: rispetto a lavori precendenti è stata data
molta più importanza alle chitarre che in certi passi vogliono ingannare
l'ascoltatore con riff che intendono assomigliare a qualcosa di
thrasheggiante (ad esempio nella opener The Promise of Fever). In questo
c'è stato un miglioramento visto che in fatto di chitarre questo gruppo
ha sempre avuto lacune. Le tastiere sono state occultate maggiormente
nonostante il gruppo si sia avvalso di una vera orchestra per
l'esecuzione dei brani. Il problema è che le basi delle tastiere, se le
ascoltate bene, sono sempre le stesse. Per quanto riguarda la batteria
riconosco lo stile che già aveva pervaso Midian su cui non c'è nulla da
dire visto che in questo disco ha inserito anche dei tempi veloci molto
belli. Se proprio dovessi trovare l'ago nel pagliaio direi che come al
solito anche la batteria manca di originalità. Il vero problema,
signori, è la voce che non da assolutamente nulla di nuovo. Gli stessi
patterns vocali potrebbero essere benissimo quelli dei loro dischi
precendenti... e per tutto il disco aleggia questa sensazione di
fregatura. Mi sono trovato qualcosa di diverso, questo non si può
negare, a cominciare dalla registrazione la produzione e la riffistica,
ma a fine disco ci si rende conto che si tratta di una maschera con la
classica produzione fredda da gruppo "evil pop" tutto basato sulle
vocals e la batteria con il basso che non esiste. Per questo mi è venuto
da pensare che non basta cambiare la carrozzeria alla macchina se sotto
non funziona. Alla settima canzone, "Serpent Tongue" il disco ha
cominciato ad annoiarmi. È brutto da dire o forse si tratta solo di
gusti, ma mi sembra che chi continua ad essere esaltato da questo gruppo
la fa per il nome che porta. In sostanza consiglio il disco solo a chi
si avvicina per la prima volta a questo gruppo oppure ai fan sfegatati.
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