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Ecco quello che può essere definito il vero capolavoro dei Cradle of
Filth.
Non c'è dubbio che la band inglese non sia riuscita a sfornare album in
grado di reggere il confronto con questo. Curato nei minimi dettagli,
molto più dei suoi predecessori, questo disco è da considerarsi come un
manifesto della musica dei Cradle, con alcuni brani a dir poco
eccellenti. La sequenza centrale, con Funeral in Carpathia, A Gothic
Romance, Malice Through The Looking Glass e Dusk and Her Embrace è
veramente fantastica e a mio parere queste 4 canzoni sono le migliori
scritte dal gruppo di Dani. Molto belli come sempre i testi, lunghi e
complessi e totalmente fuori dal concetto di black metal "puro". Non
tutto però può considerarsi perfetto in questo disco; intanto c'è da
dire che dopo questo album i Cradle of Filth hanno iniziato a soffrire
di una certa sindrome da successo che li ha portati a "vendersi" anche
ad MTV, ascoltandolo bene si capisce che tutto sommato questo disco non
si discosta moltissimo dagli altri due,nel senso che lo schema delle
canzoni è bene o male simile soprattutto nei pezzi più lunghi che
prevedono sempre un crescendo iniziale,una pausa e poi di nuovo un
crescendo di ritmo. Certo, in Dusk and Her Embrace i brani sono più
complessi e ragionati, la violenza del disco d'esordio (che era comunque
un album di black melodico) è stata messa da parte accentuando il lato
melodico del gruppo.
I momenti "d'atmosfera" all'interno del disco sono veramente belli,
basta sentire Malice through the looking glass in cui la voce di Dani è
tagliente come non mai e si alterna a delle pause cadenzate in cui i
riff di chitarra si fanno lenti e cupi.
Un disco quindi adatto a chi vuole ascoltare della buona musica senza
stupidi pregiudizi, lasciate da parte le etichette e provate a dare
un'occhiata a quest'album.
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