<%response.write("")%> ArcadiA Club - Cavalli calcolatori: i cavalli di Elberfeld
 
- I cavalli di Elberfeld -
 
ARTICOLO
Cavalli in grado di eseguire complesse operazioni matematiche

Stalloni e pony pensanti

Verso la fine del XIX secolo in Germania, nella località di Elberfeld, un anziano maestro di scuola, Wilhelm von Osten, allevava alcuni cavalli e tra essi spiaccava per "intelligenza" uno stallone, Hans, al quale decise di dare un'istruzione elementare. Inaspettatamente riuscì ad ottenere risultati notevoli: dapprima gli insegno a ripetere i numeri da lui pronunciati o scritti su una lavagna battendo gli zoccoli tante volte quanto il valore del numero; in seguito Hans imparò a contare i birilli che l'istruttore gli poneva davanti. Von Osten lo addestrò lungo gli anni 1890-1891, ma dovette terminare a causa della morte del cavallo. Anni dopo, nel 1900, il maestro ripeté l'esperimento con un altro cavallo, che chiamò come il suo predecessore, Hans. Quest'ultimo era persino in grado di eseguire semplici operazioni aritmetiche tra numeri di una o due cifre. Vari studiosi assistendo al fenomeno giunsero alla conclusione che li fenomeno doveva essere genuino e che non vi potevano essere né trucchi né suggerimenti (consci o incosci) da parte del proprietario.
Von Osten, in questo suo secondo tentativo fu assistito da un gioielliere suo concittadino, Karl Krall. Nel 1909, Wilhem morì e il suo amico proseguì i suoi studi con quelli che sarebbero poi rimasti famosi come "i cavalli di Elberfeld": gli stalloni arabi Muhammed, Zarif, Harun e Amasi e i pony Hanschen e Berto (il quale era persino cieco); questi animali dopo soli quattro mesi di addestramento riuscivano a compiere calcoli impossibili da eseguire a memoria per un uomo. Essi erano ad esempio in grado di estrarre fino alla radice quinta di numeri a più cifre.
Krall nel 1912 pubblicò "Animali pensanti", libretto che descriveva il comportamento dei suoi cavalli. Il mondo scientifico incuriosito si interesso non poco ai cavalli di Elberfeld. Tra i principali esponenti di allora che li visitarono ricordiamo: lo psichiatra Roberto Assagioli, il professor William Mackenzie, Maurice Maeterlinck, il neurologo Edinger, il professor Beredka dell'Istituto Pasteur di Parigi, il professor Schoeller dell'università di Berlino, il professor Claparede dell'università di Ginevra e altri ancora. Nessuno di essi mise mai in dubbio l'attendibilità di ciò che vide. Davanti a Maeterlinck, Muhammad (lo stallone più dotato) risolse quasi istantaneamente problemi di cui neppure l'autore conosceva ancora la soluzione e rifiuto di estrarre la radice quadrata di un numero per cui non era possibile (negativo).
Per esprimersi questi cavalli utilizzavano cartoni su cui erano stampate le lettere dell'alfabeto.
A volte le soluzioni erano riportate scritte al contrario, come accade a volte durante i fenomeni di scrittura automatica, frequente in casi di personalità dissociata o addirittura medianità, ma queste ipotesi risultano strane trattandosi di cavalli.

Oscar Mondadori, Ugo Dèttore, Paranormale - Dizionario Enciclopedico
 


Hans mentre si esprime per mezzo di un cartone su cui sono impresse le lettere dell'alfabeto
 
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