Chiaroveggenza e bilocazione
Nelle scienze paranormali si parla di chiaroveggenza viaggiante per
quelle forme di chiaroveggenza caratterizzate dal fatto che il sensitivo non
percepisce la scena da distanza ma ha la sensazione di esservi immerso,
di potersi muovere e di notare man mano dettagli ulteriori. Tuttavia
differisce dalla bilocazione in quanto a stato di coscienza: mentre
nei casi di bilocazione la coscienza rimane interamente o nella persona
fisica o nel doppio, in presenza di un fenomeno di chiaroveggenza viaggiante
si ha invece uno stato di coscienza attiva in entrambe le persone,
che paiono anche essere in grado di comunicare tra loro. Questo permette
allo sperimentatore di dare indicazioni alla persona fisica per ottenere
dettagli sulla scena in oggetto.
Questa forma di chiaroveggenza, che è stata riscontrata sia in forma
spontanea che volontaria, ed ha subito studi da eminenti figure
del campo del paranormale come Charles Richet. Richet effettuò
esperimenti con Alice e Léonie, e in particolare con la prima di queste due
riuscì a descrivere minutamente il giardino di un amico dello studioso: fu
persino in grado di fornire particolari sulle mura che circondavano l'area,
l'altalena e persino l'interno dell'abitazione.
Singolare fu poi l'esperimento compiuto dalla signora Sidgwick con la
medium Jane. La donna si accordò con suo amico per organizzare qualcosa di
imprevedibile un certo giorno ad una certa ora, in cui Jane avrebbe provato
a recarsi mentalmente nella sua casa. Jane, la sera concordata, disse: "Vedo
un grosso uomo, con una gamba di legno e senza cervello, seduto ad un tavolo
su cui vi è una bottiglia di brandy, ma non beve". In effetti l'amico della
signora Sidgwick aveva piazzato un manichino di fronte ad un tavolo con una
bottiglia che corrispondeva alla descrizione data.
In seguito, hanno approfondito l'argomento anche il metapsichista svedese
John Bjorkhem e il biologo Milan Ryzl. Altri casi tipici di chiaroveggenze
viaggiante sono strettamente collegati con il sogno, nel quale sembra
di trovarsi realmente in una scena che in seguito si verifica realmente.
Se si considera poi il fatto che spesso in relazione a questo tipo di
fenomeni veniva anche vista l'immagine del sensitivo, il limite tra
bilocazione e chiaroveggenza si assottiglia fino a divenire indistinguibile.
Oscar Mondadori, Ugo Dèttore, Paranormale - Dizionario
Enciclopedico
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