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La fiamma: perchè e comeIl fuoco è una
delle cose nel contempo più utili e importanti per la sopravvivenza: scalda,
tiene lontano gli animali, permette di cuocere il cibo, fa luce di notte,
facendoci bollire l'acqua può disinfettarla, può asciugare, può sterilizzare
un coltello, può servire per far fumo e permettere così di essere
localizzati facilmente, ecc.; può avere insomma un'infinità di usi
fondamentali.
Ciò che permette il divampare della fiamma non è nulla di assurdo o
impossibile, si tratta di una comune reazione chimica tra il combustibile
(legna, paglia, carta, ecc.) e l'ossigeno nell'aria. Inoltre, al di là della
tecnica, uno dei fattori cruciali per la buona riuscita dell'operazione è
(forse banalmente) il riuscire a mantenere la calma: per appiccare un fuoco
ci vuole un po' di tempo, determinazione e pazienza.
Come accendere un fuoco
Vediamo ora in alcuni semplici passaggi come è possibile
appiccare un fuoco:
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Come e dove - Innanzi tutto stabiliamo che
genere di fuoco vogliamo realizzare e, se possibile, circoscriviamolo con
delle pietre di media dimensione; prima di iniziare assicuriamoci inoltre
di aver scelto un luogo favorevole (al riparo da combustibili esterni,
vento, neve, pioggia, grandine, ecc.).
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La materia prima - Procuriamoci quindi
(asciutti) molti legnetti piccoli, foglie secche, legni più grossi, paglia
(erba secca), carta e altri oggetti vari non pericolosi ma capaci di
tenere a lungo la fiamma; nella fase di scelta della legna è
tendenzialmente meglio evitare quella di edera e di quercia (a causa della
loro proprietà venefica); per un fuoco che dura a lungo è per esempio
ottima la robinia (più in generale i legni duri).
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Accendere il fuoco - Prendiamo due legnetti
rigidi (lunghi una ventina di centimetri circa), su uno (quello più
spesso) facciamo una tacca piuttosto marcata con un oggetto tagliente
(coltello o pietra affilata); sbucciamo poi i due legni e teniamo quello
con il solco fisso orizzontalmente al terreno, con l'altro incominciamo a strofinare
energicamente nel punto del solco producendo così il calore che, avvicinato al
combustibile (paglia da posizionare nel solco), si incendierà; ogni tanto
verifichiamo la temperatura nel solco con le dita e pian piano che il
fuoco si amplia aggiungiamo pezzi di legna sempre più grandi (tentando il
più possibile di non soffocare la fiamma che per bruciare necessita di
molto ossigeno).
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Condizioni sfavorevoli - Anche se il tempo non è
favorevole (freddo, pioggia, neve, umido, ecc.) la tecnica rimane sempre
la medesima poichè tramite il calore che viene prodotto dalla
trasformazione dell'energia meccanica (lo strofinio dei legnetti) il
combustibile (lentamente) si asciugherà e dopo un po' produrrà i risultati
desiderati.
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