
|
Come nutrirsi e gestire cibo/acquaIn
situazioni di sopravvivenza lontano dalla civiltà e in assenza di cibo
occorre trovare in primo luogo fonti idriche e in secondo luogo risorse
alimentari. In circostanze di questo tipo è di vitale importanza mantenere
sempre la calma in modo tale da poter attingere a pieno dalla propria
intelligenza e riuscire a "tirarsi fuori dai guai"; vediamo ora qualche
consiglio sul nutrimento:
- Gestire il cibo "civile" - Nel fortuito caso in cui si disponga
di cibo "proveniente dalla civiltà" è di fondamentale importanza
economizzarne l'uso razionandolo fin da subito e tenendolo separato da
eventuali altri cibi reperiti in natura.
- Trovare cibo - Si presenta la necessità di sfruttare per il
proprio sostentamento flora e fauna del luogo in cui ci si trova
(selvaggina, vermi, formiche, radici bacche, ecc.); vediamo quindi le
componenti che al corpo umano servono per sopravvivere: i
carboidrati (principalmente di origine vegetale), le proteine (prevalentemente di origine animale)
e i
grassi (di origine in parte animale, in parte vegetale).
- Gestire il cibo "naturale" - Una volta raccolta una determinata
quantità di "vivande" conviene suddividerla in tre parti, l'ultima delle quali va
tenuta per le
emergenze. Se possibile cerchiamo poi di non mangiare sempre la stessa
"pietanza" e di rimpiazzare a ciclo non appena si consumi una delle tre
scorte messe da parte.
- Trovare acqua - L'acqua dolce è l'elemento primario, occorre
trovarne una fonte adeguata ad ogni costo (sorgenti, laghi, fiumi,
pozzanghere, sulle foglie, ecc.) e in casi estremi farla bollire sul fuoco
per purificarla. Usiamo tutti i nostri sensi per percepire dove può
trovarsi il prezioso liquido (studiando ad esempio percorsi e posizioni
rispettivamente di animali e piante).
- Quali cibi? - Riuscire a seguire una dieta bilanciata è, in
condizioni estreme, praticamente impossibile, sarà quindi nostra cura dare priorità
nella ricerca dei cibi alle pietanze senza grassi (meno importanti e
problematici per la digestione) a favore di quelle contenenti zuccheri
(determinanti per l'efficienza di cuore e
cervello: soia, latte, ecc.) ancor più che quelle contenenti proteine (atte
alla conservazione dei muscoli e
presenti in quantità anche nei vegetali: frutti, radici, bacche, ecc.).
- Psicologia -
La fame è un
meccanismo soggettivo, tanto che i più
abitudinari hanno notevoli difficoltà a dominarne lo stimolo negli orari prossimi ai
pasti, mentre chi è solito mangiare a orari irregolari o a saltare i pasti
non accade; particolari
stati d'animo comportano poi maggiori o minori stimoli di carattere fisiologico
che vengono avvertiti, a causa dei movimenti dello stomaco e di variazioni
glicemiche, come crampi da fame.
Una nota aggiuntiva è infine doverosa a riguardo della propria condizione
psicologica: essendo preponderante lo stimolo mentale, risulta possibile controllarne
meglio l'esuberanza quando ci si rende conto che la
mancata assunzione di cibo non crea danni immediati all'organismo (il
discorso non vale purtroppo per l'acqua, elemento base della sopravvivenza e
della vita stessa).
|