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Articoli Anteprima collezioni autunno/inverno 2005/2006
Block notes per il prossimo inverno




Anteprima collezioni autunno/inverno 2005/2006

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 Anteprima collezioni autunno/inverno 2005/2006

Visitare i padiglioni della fiera campionaria di Milano nelle giornate della moda in anteprima 2006, è stimolante, poiché i mezzi di comunicazione e di veicolazione del prodotto, per essere mirati, sanno avvalersi di tecnologie, materiali ed espressività all'avanguardia. Lo sforzo di concentrare tutto per quei giorni, obbliga a cercare performances il più possibile avanzate da parte di ogni azienda. Si tratta di ditte o manifatture di livello medio alto. Ma guardiamoci in giro: la gonna tenta di riaffermarsi nel quotidiano, come minigonna per le giovanissime, con un perfetto a plomb sul ginocchio per tutte, magari con uno splendido paio di stivali neri da motociclista, che, volentieri, saranno indossati anche sotto dinamici pantaloncini di lunghezza trequarti, il "pinocchietto", che già conosciamo. Per la mini, al contrario, sono apparsi molti stivali sopraginocchio. La gonna potrà essere sia un ritorno ai classici dei favolosi anni '50, gli anni del bon ton (davvero gettonatissimi!), sia potrà saccheggiare selvaggiamente tutti gli stili etnici di tutto il mondo, rubando tutti i decori di cui si adornano le donne anche delle terre più lontane. Si connettono tradizioni ed etnie diverse, oriente ed occidente, come sempre, ad esempio, per Marras, che presenta uno stile marcatamente inglese tutto coniugato con tagli e decori della grande India. D'altro lato la contaminazione è sempre stata il suo modo di esprimersi. Ma più avanti scopriremo ricami meravigliosi di popoli del tutto nuovi al mondo della moda.

<%'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,468,60,176,,9,,1,1,1,)) %>Piccoli cappotti e il pelo
In autunno continueremo a portare il trench, col suo collo a due punte dai grandi revers, lunghezza al ginocchio, strizzato in vita. In inverno ci avvolgeremo in piccoli cappotti per bene, quasi sempre rifiniti con colli, manicotti o profili in pelo. E possibilmente sia pelo inedito e ricercato. Quest'ultimo si infilerà dappertutto : sopra ogni cosa morbidissimo orilag, volpi di ogni genere, linci maculate di rara bellezza, visoni e zibellini, naturalmente Questo per confermare il ritorno , già promesso , anche se non del tutto affermato, della pelliccia, vista nello stupore delle infinite gradazioni e sorprendenti venature della sua naturale bellezza, per la peculiarità irripetibile di ogni singolo animale.

Nero e dintorni
Per quanto riguarda il colore, predominante è sempre il nero. Spesso abbinato, come per un gioco di contraddizione degli opposti, al beige, anch' esso un leit motif nelle ultime stagioni. Ma il fascino si accende anche di color prugna, bordeaux, malva, in tutte, ma proprio tutte le tonalità ,sia chiare che scure, le quali poi si abbinano alle infinite gradazioni di rosa: color carne, rosa rosa, rosaccio, cipria spento, rosa antico. Il prugna magicamente ed inaspettatamente, a volte si unisce - udite,udite- al rosso. Ora fate una pausa,poi pensate quest'altro binomio: proviamo la bellezza di un prugna più un intenso turchese scuro, invernale (Alberta Pepe). Magico! In altri momenti, invece, osserveremo dei cachemire arancio intenso, profilati o abbinati a due strati con un arancio chiaro (Maillot, Milano). Ma il colore che già da tempo presentivo come il più originale e che ora si impone, è il color ottanio, il color petrolio. Non è verde, non è azzurro scuro ,non è blu, non è smeraldo: è splendido. Ed è splendido col prugna e col rosa antico. Poi ogni giorno si affacceranno ancora e ancora nuove tonalità, a raffica, per sorprenderci, sempre.

Fasto e insieme neo-minimalismo
Lanciando lo sguardo sul prossimo autunno-inverno 2005-2006, focalizziamo per prime molte immagini di semplicità neo-purista, sempre vincenti, che sono sinonimo di modernità o, meglio, di avanguardia, nella ricerca di quella essenzialità, che, a forza di spogliare, chiama il vuoto. Questa tendenza ha mirabilmente caratterizzato il '900. E, tuttavia, la tentazione del fasto chiede continue transazioni, fino a diventare, in molti momenti, dominante. Già apparso da qualche decennio, quest'anno sarà connotato da un viaggio immaginario nella vecchia Russia, per dare vita a fantastiche zarine. Forse perché i nuovi ricchi dell'ex-Urss si stanno affacciando sui nostri lidi, dato che saccheggiano (leggi: comprano) le ville della Costa Smeralda, dopo le visite di Putin. Cosi' si fanno avanti pellicce preziose, damaschi, colori teatrali, gonne a balze, profili frangiati e virtuosistiche incrostazioni di monete e cristalli. La zarina, è vero, è, in effetti, l'immagine simbolica, che, proprio, rappresenta al meglio i nostri nuovi gelidi inverni e sa suggerirci i trucchi più cult per affrontarli. Altro leit motiv vivissimo nell'ottica di un ritorno all'abbigliamento borghese è lo stile inglese: harris tweed, spinati, tartan; trench doppiopetto, cappottini smilzi; losanghe, losanghe, losanghe.
Della vecchia Europa bisognerà, questo prossimo inverno 2oo6, rubare qualcosa anche alla Francia: ecco lo stile impero, soprattutto per la sera e per le sete eleganti, con la sua classica caratteristica sottolineatura, anziché del punto vita, della stringatura sottoseno con lacci e cordoncini intrecciati.
Tutti questi trend convivono senza urtarsi, in un gioco osmotico di reciproco scambio, che permette a ciascuna donna di creare un'immagine personale. Questo chiedono le clienti di target d'avanguardia. Esse non vogliono essere passive replicanti di total look globalizzato. Molto interessanti sono queste ricerche di possibilità di varianti creative e liberi mixages che possono permettere di esprimere il proprio taglio, il proprio modo di essere: il costume è un mezzo di comunicazione.

 

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