Ascolta, triste, corde veloci di una chitarra
Tremore, paranoia,
dove
sotto le mie dita,
i tuoi sensi grigio cenere e pace,
espressioni di pazzia
sono piccoli segni sulla pelle,
ma tu mi guardi senza motivo,
a piccoli respiri la musica,
si ripete unica e angosciata,
le voci, voci sommerse
nello scomposto, tu
innocente folle
mi hai preso e il mondo
ci ha fatto coincidere
in un attimo, segreto,
sbatti le palpebre. Di nuovo.
Apri la bocca senza curartene...
Non c’è nulla in te che voglio
eppure tu sussurri senza dirmi,
caldo battito... Serri i denti.
Sorriso, terrore, ti agiti, perché ti resisto?
Parli come una luce che non vola,
un bagliore immenso ovunque...
E le tue labbra sottili...
lacrime
Lunedì 12 giugno 2006 - 20.06.54
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