<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,120,240,117,,10,,1,1,1,)) %> |
Ricordo ancora perfettamente quel giorno. Come ogni mattina, ero in ritardo per la scuola. La sveglia non aveva suonato, o, probabilmente, presa dal sonno l'avevo sbattuta a terra. Mi ero vestita di malavoglia pensando tra me e me: "Accidenti! Perché diavolo questa maglietta deve cadere cosi aderente?" - Afferrai anche i jeans e mi misi le scarpe di corsa quando una voce mi raggiunse in camera mia: "Lexy! Tesoro, sbrigati o farai tardi!" - "Come se non lo sapessi" - borbottai: "Scendo subito!" - "Ah tesoro, oggi dovrai andare a piedi alla fermata, la macchina è dal carrozziere" - Di bene in meglio. Scesi le scale in fretta e furia e mi precipitai in cucina: "Mamma, papà, io vado!" - Presi lo zaino e uscii di corsa. Pensavo alle lezioni di quel giorno, al compito scritto di storia alla prima ora e un nodo allo stomaco si fece avanti per la paura, quando una goccia d'acqua mi cadde sul naso interrompendo i miei pensieri. Alzai la testa di scatto. Stava piovendo. Perfetto. Dopo pochi secondi scese una pioggia torrenziale: - "Fantastico!" - Feci di corsa il tratto di strada che mi separava dalla fermata tenendo stretto sopra la testa il mio giubbotto in denim. Una macchina mi sfreccia davanti a tutta velocità infradiciandomi da capo a piedi: "Bene! Che cos'altro deve succedermi ancora! E sono solo le 8 del mattino!" - "Ero totalmente zuppa. Pensavo già alla faccia dei miei compagni quando mi avrebbero visto in quello stato quando una voce maschile alle mie spalle mi fece sobbalzare: "Ciao!" - Mi dice sorridendomi. Mi viene vicino riparandomi col suo ombrello: "Oh grazie!" - Mi sento imbarazzata. Aspetta qualche secondo e poi, capendo la situazione, mi chiede: "Anche tu stai aspettando l' F12?" - Anche lui è bagnato fradicio, ma a differenza di me è comunque stupendo. Le ciocche bagnate gli scendono dolcemente a metà viso, andando a coprire di tanto in tanto i suoi meravigliosi occhi verdi: "Ehm... no, no. Sto aspettando l' N3, quello per raggiungere la mia scuola..." - Non ebbi tempo di dire altro che venne il pullman. - Accidenti! Sono quasi tentata di lasciarlo andare quando mi viene in mente il compito di storia: "E' il mio..." - Gli dico sorridendo: "bene!" -Mi risponde contraccambiando il sorriso: "Ci vediamo!" - Il mio cervello fa uno sforzo tremendo per ordinare alle gambe di muoversi. Per tutto il giorno non faccio altro che domandarmi chi fosse. Non l'avevo mai visto prima questo era certo. Quanti anni poteva avere? 16, 17? Continuo a pensarci quando la voce di mia madre mi richiama alla realtà: "Lexy devi fare i compiti, alle sette hai la lezione di danza non dimenticarlo!" - "okay, mamma!" - Uuuf non ho il tempo di fantasticare, si ritorna alla vita di sempre.
<%'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,468,60,176,,9,,1,1,1,)) %>Il giorno seguente mi svegliai piuttosto presto, non sapevo il perché, ma sentivo il bisogno di prepararmi a dovere. Scelsi con cura i vestiti e pettinai i capelli in modo ordinato: "Si, ho un aspetto decisamente okay stamattina!" - Pensai. Andai a fare colazione e con tutta calma mi incamminai verso scuola. Era una bella giornata. Dopo la tempesta di ieri il cielo si è decisamente rischiarato. Varcai il cancello della scuola con un sorriso sulle labbra e subito mi vennero in contro Fi e Debby: "Lexy! Lexy!" - Fi e Debby sono le mie migliori amiche da quando avevo sei anni, abitiamo nello stesso quartiere e tutte le cose più divertenti della mia vita le ho fatte con loro: "Lexy! Hai visto il nuovo arrivato?!?" - Mi dissero in coro indicandomi un ragazzo alto alla loro destra. Mi volto e... Esatto, è lui. I nostri sguardi si incontrano. Lui mi viene vicino: "Ciao!" - Mi dice sorridendomi. Insomma, quante probabilità c'erano di incontrarlo ancora? E quante ancora che lui venisse nella mia scuola? Avrei dovuto essere sorpresa, e invece... Per qualche strana ragione non lo fui affatto: "Ciao!" - Gli risposi con la massima naturalezza: "Vieni, ti mostro la scuola..." - Pensandoci non posso fare a meno di sorridere. Quel giorno, in cui tutto iniziò cosi male, si stava preparando il mio destino. E adesso, dopo quattro anni di matrimonio, sono ancora qui che lo guardo con gli stessi occhi sognanti. Tutto il mio mondo.
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