- La definizione di totalitarismo di Hannah
Arendt - |
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IL REGIME TOTALITARIO È DIVERSO DA OGNI FORMA DI GOVERNO DEL PASSATO | ||
Il regime totalitario è una forma di governo completamente diversa da tutte le altre che si erano viste nel passato, diverso da tirannide e dittatura. Esso dove è stato istaurato ha creato istituzioni completamente nuove e ha distrutto quelle tradizionali, ha trasferito il potere dall'esercito alla polizia, ha mutato le classi sociali in masse (elemento fondamentale per questa forma di governo) e ha perseguito una aggressiva politica estera finalizzata al dominio del mondo. Ci si chiede se il totalitarismo abbia delle origini passate e sia una sorta di evoluzione della tirannide, forma di governo che fa si che i cittadini abbiano paura del sovrano, o se esso abbia una propria natura, determinata dalla crisi delle attuali e normali forme di governo. Ebbene, il totalitarismo propone una forma di governo completamente diversa da quelle passate, certo esso sfida ogni positività persino nelle leggi che esso stesso promulga, ma la sua noncuranza per il diritto positivo diventa come una superiore forma di legittimità che può fare a meno di una meschina legalità. Il regime si vanta di aver istaurato l'impero della giustizia sulla terra, i principi di giusto e ingiusto sono generali e non posso colmare il divario tra legittimità e giustizia. Il regime totalitario tenta di applicare la legge della storia e della natura all'umanità senza curarsi dei singoli casi umani, inoltre i paesi totalitari hanno perso il contatto con il mondo civile commettendo atroci crimini perché è venuto meno quel consensus iuris per il quale un delinquente viene condannato dal popolo. Questo fa emergere la concezione totalitaria del diritto rispetto alle altre forme di governo. Esso non punta a cambiare delle leggi vecchie con le proprie, non punta ad istaurare un proprio consensus iuris, ma ignorando le leggi positive essa pretende di fare l'umanità incarnazione stessa del diritto. Le leggi totalitarie sono leggi di movimento, e il regime nazista ha dimostrato, applicando erroneamente la teoria di Darwin dell'evoluzione dell'uomo, affermando che a sopravvivere è il più forte ed era quindi lecito compiere stermini di esseri inferiori, di poter cambiare significato al termine "legge" da espressione di tranquillità entro la quale si possono svolgere le azioni umane a espressione stessa del movimento. Nel regime totalitario il posto del diritto positivo, che faceva sì di creare un idea di leggi giuste e ingiuste, viene rimpiazzato dal terrore totale. Se la legalità è il simbolo del governo non tirannico, l'illegalità il simbolo della tirannide, il terrore è quello del regime totalitario. Questo fa si che si creda che le forze della natura corrano liberamente verso l'umanità e il movimento stesso fa individuare il "nemico oggettivo" (altro elemento fondamentale del regime totalitario, un nemico da perseguire con un'azione comune e di massa) della storia o della natura, della classe o della razza, e non si ammette supporto o simpatia verso questo nemico. Il concetto di colpevolezza e innocenza perdono di significato, colpevole è chi si oppone al processo storico che condanna le razze inferiori e gli inadatti a vivere. I governanti non si dicono saggi, ma solo dei portatori della volontà della storia. "Il terrore è legalità se la legge è la legge del movimento di qualche forza sovraumana, la storia o la natura". Il regime sacrifica così le parti per il tutto, rende conforme il mondo eliminando, secondo loro giustamente, i più deboli. Il terrore totale viene scambiato facilmente come una tirannide, poiché per istaurarsi deve per forza comportarsi come una tirannide nella sua fase iniziale, ma poi abolisce quel deserto di diffidenza tra gli uomini che contraddistingue appunto la tirannide. Il regime distrugge il presupposto di ogni libertà: la possibilità di movimento, che non esiste senza spazio, ottenuto premendo gli uomini l'uno contro l'altro. Il terrore ha come nemico la libertà che ogni uomo sente dentro di se perché non può controllarla, essa può rallentare l'avanzare di un tale regime che non è né favorevole né contrario all'umanità. Il terrore esegue sul posto sentenze sul posto verso i "non adatti a vivere" attendendo i processi più lenti della natura e della storia. Il terrore però non può essere pienamente realizzato finche il regime totalitario non ha conquistato il mondo e ha reso ogni uomo parte dell'umanità, quando ogni azione sarebbe mirata a velocizzare il processo storico e ad eseguire sentenza di morte. Un obbiettivo quindi del regime totalitario è rendere ogni uomo uguale ad un altro, far sì che sia una parte di tutti gli uomini, parte di una massa di persone. Questo viene bene evidenziato anche in un romanzo di George Orwell, 1984 nel quale si racconta un futuro nel quale un regime totalitario ha preso completamente in mano il mondo intero, nei colori e nelle atmosfere del romanzo si vede molto bene la volontà di rendere ogni uomo uguale ad un altro, e la continua ricerca di un nemico comune. Gli abitanti di un paese totalitario sono gettati nel vortice di un processo per aumentare il movimento della storia, essi possono essere solo vittime o sostenitrici attive di questo fenomeno. |
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LE IDEOLOGIE | ||
Le ideologie sono parte fondamentale dei regimi totalitari, esse pretendono di essere un filosofia scientifica, mentre si tratta di una logica di un idea invece. Il razzismo e il comunismo sono diventate le ideologie fondamentali del XX secolo, perché gli elementi sui cui si fondavano si sono rivelati più importanti di quelli delle altre ideologie; la vittoria ideologica di questi due principi era stata decretata già prima che i regimi totalitari se ne impadronissero, sono due principi orientati verso la storia, anche quando devono partire da una premessa della natura come nel caso del razzismo, esso può prevedere anche il futuro e non è influenzato dall'esperienza dei fatti che avvengono. |
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CONCLUSIONI | ||
Le conclusioni che si possono trarre dal libro e dal pensiero di Hannah Arendt sono le seguenti:
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