- L'ideale passatista di Fight Club - |
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L'IDEALE DI FIGHT CLUB... NAZISTA? | ||
Osservando con attenzione le venature dell'ideale proprio del film Fight Club si potrebbe arrivare addirittura a paragonare la rivoluzione reazionaria promossa da Tyler Durden (progetto Mayem/progetto Caos) alla proposta nazista di Hitler. |
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COSA VOLEVA ADOLF HITLER? | ||
I sani contadini-guerrieri di "razza germanica" avrebbero avuto quindi, per poter vivere decorosamente, il servizio subordinato dei cosiddetti sotto-uomini slavi, i quali, impiegando la propria forza-lavoro nelle campagne come sottoposti e nelle città come manodopera industriale, avrebbero permesso all'uomo di riaccostarsi al virile mondo rurale. Fu anche per questo che il Regime continuò a sostenere e difendere i rappresentanti di questo mondo feudale/agricolo: gli Junker (Jungherr, giovane signore) la cui classe sociale era rappresentata appunto dai proprietari terrieri delle regioni orientali prussiane. Viene insomma riscoperto il mito dell'uomo "autentico", virile e fecondo a contatto con la natura.
Joachim Fest, storico tedesco, espose in "Il sogno distrutto" (1991) una tesi sull'operato di Hitler che identificò il nazismo come tentativo di realizzare un'utopia "razziale-medievale" in cui tecnologia e ruralismo si sarebbero trovati l'uno a fianco all'altro in un'inconciliabile commistione contraddittoria: "Il nazismo è stato una singolare mescolanza di medioevo e modernità" 12
La delusione di chi aderì al nazismo (tra i tanti anche Heidegger) in favore
di questi principi fu grande. |
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COSA VOLEVA INVECE TYLER? | ||
"Nel mondo che vedo uno si muove con
gli alci tra le umide foreste [...], indosserà abiti di pelle che gli dureranno per tutta la vita... si
arrampicherà e [...] vedrà minuscole figure che pestano granoturco e posano
strisce di carne di cervo sulla carreggiata vuota di qualche superstrada
abbandonata..."
13 Tyler espone il suo progetto, venato di "sincero volontarismo", ponendo davanti al suo alter ego la via da seguire, la medicina amara della distruzione totale del Sistema, il cui effetto benefico sarebbe stato, in un periodo successivo, quello di una vita più sincera e pregna di significato. "Omicidi, crimini, povertà... queste cose non mi spaventano..." 14 L'unica cosa che Tyler teme veramente è l'atrofizzazione
intellettuale, culturale e spirituale ultima dell'uomo... N.B. Un'altra incredibile somiglianza (non secondaria) col nazismo sta
nell'esaltazione del mito del comunitarismo: un'esistenza lontana dagli oggetti che
rendono schiavi, non in una società di massa ma in una comunità di fratelli. |
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NON TUTTO PERO' E' COME SEMBRA... | ||
Parte di questi stessi miti anti-capitalistici videro, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la nascita del partito nazista di Adolf Hitler... è tuttavia importante dire che la critica di Palahniuk contro la società occidentale odierna, se è vero che si presenta sotto forma di "rivolta passatista", assumendone i caratteri più strettamente correlati ( quali naturismo, anticapitalismo reazionario e passatismo), è altrettanto vero che essa non ne risulta in alcun modo compromessa per quanto concerne l'idea di "razzismo" che ha invece marcatamente segnato il feroce regime totalitario del Terzo Reich (1933-1945). Tyler non aveva come obiettivo l'eliminazione di una "razza", bensì, la cancellazione definitiva della struttura psicologico-carceraria vigente: il Sistema... Questa concezione relativa
al distacco dalla materia ricorda invece quell'ideale heidegeeriano di
rapporto anti-tecnocratico, il quale, ben si concilia con quello di Fight Club che prospetta l'uomo, non come schiavo degli oggetti
(consumatore), ma come padrone di se stesso e della propria esistenza... |
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CITAZIONI | ||
12. Joachim Fest, Il sogno distrutto, 1991 13. David Fincher, Fight Club, 1999 14. David Fincher, Fight Club, 1999 |
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