Tratta minorile di schiavi
Nel corso della storia le violazioni dei diritti umani purtroppo sono
innumerevoli e cosa ancor peggiore continuano oggi nonostante
l'affermarsi della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Oggigiorno nel Mali, vengono rapiti i bambini sotto gli 11 anni e
venduti come schiavi come forza lavoro nelle piantagioni di cafè e
cacao. Sono almeno 15mila i bambini che vengono trasferiti a forza dal
Mali alla Costa d'Avorio. Venduti dai genitori per 30 dollari. Costano
trenta dollari Usa l'uno e sono almeno 15mila, secondo la polizia del
Mali, anche se non esistono stime esatte. Il loro unico compito è di
trasportare e lavorare il cacao, per trasformare la polvere del
cioccolato. Ad alimentare questo esodo forzato è la logica del mercato
del cacao, uno dei prodotti naturali più trattati nelle borse merci del
mondo.
Il traffico dei bambini nasce dalla miseria di stati nei quali si vive
con un dollaro al giorno, e si alimenta nella malavita locale. La
polizia sa per prima che sono stati rapiti ai loro genitori per
30dollari Usa. E il capo della polizia stessa ha confermato che è
un'autentica tratta degli schiavi. Amaramente la storia si ripete,
perché il percorso di questi schiavi è lo stesso di secoli fa, quando
finivano in America: ora vanno nella ricca Costa d'Avorio. Sono tenuti
prigionieri in fattorie e picchiati duramente se tentano di scappare.
I pochi dati disponibili su questo schiavismo attuale vengono dalla
associazione "Save the Children Fund" che ha raccolto testimonianze su
piantagioni di cacao, caffé e anche fattorie normali. Il punto di
raccolta allestito per gli scampati resta però vuoto. Malick Doumbia,
uno sfuggito diventato nel frattempo adulto, dice che solo in casi
sporadici i bambini riescono a fuggire. Non è retorica a questo punto
aggiungere che sulle confezioni di cacao o cioccolata nei supermercati
non esistono informazioni sui luoghi di produzione. L'invito di Salia
Kanté di "Save The Children Mali" è di fare conoscere questa realtà,
così come avvenuto per i capi di abbigliamento o gli articoli sportivi
in Asia. "
A muovere tutto è una disperata sete di denaro: tanti bambini sono in
realtà venduti da parenti, o loro amici in Mali. L'aspetto più grottesco
è che gli schiavi hanno assoluto divieto di chiedere soldi per un anno e
se lo fanno vengono picchiati. E, ultima nota, le multinazionali che
producono cacao non hanno voluto aderire (ovviamente) a questa campagna
di "Save the Children Mali".
Un altro raccapricciante esempio è lo sfruttamento minorile in Romania,
dove bambini sono costretti a lavorare in condizioni disumane per
creare, in incredibile quantità e velocità, le famose sorpresine degli
"ovetti" Kinder. La Romania è il luogo preferito dagli imprenditori
senza scrupoli dato che offre molte agevolezze fiscali ed economiche che
permettono a queste persone di produrre a costi minimi a scapito dei
produttori “per bene”, che non possono competere con questi prodotti
importanti.
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