- Charlie don't surf (scultura) -
 
 Analisi critica opera di: Maurizio Cattelan
IMMAGINE DATI GENERALI


CLICCA PER INGRANDIRE

CLICK PER INGRANDIRE
 
Charlie don't surf

Autore: Maurizio Cattelan
Dati tecnici
: tecnica mista
Datazione
: 1997
Ubicazione: n/a
Curiosità: n/a
 

COMMENTI E RIFLESSIONI

Riflessioni

E' la prima volta che compare il bambino Charlie, alter ego dell'artista. Presentato sempre di spalle, rivolto verso la finestra, il manichino, con le mani appoggiate al banco e trafitte dalle matite, sembra un bambino vero. Porta i jeans e la felpa col cappuccio. (Il banco di scuola è proprio il nostro, quello classico in metallo col ripiano verde e la sedia con seduta in legno, in frassino chiaro, che ha imperato per decenni ed in cui riconosciamo i nostri giorni d'infanzia.) Il titolo viene dal film "Apocalypse now", dove gli americani, che chiamavano Charlie i Viet Cong, prendono una postazione per andare a surfare e si dicono strafottenti, che non c'è pericolo, perché "Charlie don't surf". Charlie è plurale, come il nemico, generico e collettivo: in questo senso moltiplica i significati inquietanti e dolorosi dell'opera. Per inciso, Cattelan, che ha sempre vissuto come una punizione dover andare a scuola e che è stato ripetutamente bocciato, in seconda elementare aveva trafitto un compagno di banco con la biro. (F. Bonazzoli) Il disagio del bambino è dentro il sistema, è uno dei disagi del sistema. Cattelan non accenna ad un punto di fuga, né ad intuire vie di uscita.

 

<% 'ADV_ORGANIZER 1.1 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,120,90,,,8,,1,0,1,)) %> <% 'ADV_ORGANIZER 1.1 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,728,90,,,7,,1,0,1,)) %>
 
<< INDIETRO by Giancarla Vietti