Disegnare in modo soddisfacente un uomo invecchiato è spesso più facile di riuscire a identificare i tratti essenziali un ragazzo (o peggio di un adulto), la figura dell'anziano è difatti caratterizzata da rughe e da svariati tipi di disarmonie che in qualche modo "nascondono" l'imprecisione di un principiante: il motivo è che un corpo segnato dal tempo può presentare più linee irregolari, in un volto giovane occorre "sintesi"...
<% 'ADV_ORGANIZER 1.0 | formato, categoria, base, altezza, unico, disposizione, voto, dove, numero,tipo,refresh,output response.write(organize_adv(0,categoria,120,240,215,,9,,1,1,1,)) %> | |
FIGURA 1 |
1) per disegnare al meglio un soggetto con più di sessanta anni è necessario capire quali sono (almeno le principali) le differenze tra le varie fasce d'età (alleniamoci con delle fotografie); prendiamo in considerzione: adolescenza (fig.1 punto A), maturità (fig.1 punto B) e anzianità (fig.2);
2) come si può facilmente notare l'adolescente ha un viso molto pulito e poco segnato (fig.1 punto A) nonché impercettibilmente più piccolo e tondeggiante (vedi zigomi);
3) l'uomo comincia invece ad essere più caratteristico (fig.1 punto B, concentriamoci per cogliere le variazioni) assumendo toni che accentuano la sua espressività:
FIGURA 2 |
4) dopo aver capito i precedenti passaggi, volgiamo finalmente la nostra attenzione sul "vecchio" (fig.2): il corpo si piega, la testa perde i capelli, si accentua la visione dello scheletro, perde/danneggia i denti, ha la fronte segnata, peli inestetici, pelle pallida cascante ed è inequilibratamente magro e grasso nei vari punti del suo corpo;
5) perdendo tono il soggetto risulta quindi meno complesso da delineare; è infatti facile ricondurre la sua corporatura a quella della figura 3;
6) elenchiamo ora alcuni possibili errori da evitare:
FIGURA 3 |
8) Vediamo infine alcuni dettagli aggiuntivi (vari ed eventuali):