- Il soggetto di un fumetto -

- IMMAGINE -

- SPIEGAZIONE -

Il soggetto:

Spesso chi è alle prime armi confonde il soggetto con la storia del fumetto o, peggio ancora, inizia subito a disegnare e solo in seguito pensa a ciò che dovrà fare: niente di più sbagliato; un fumetto serio, prima di essere disegnato, necessita di un soggetto completo.

1) prima di tutto cerchiamo di chiarire il concetto: quando parliamo di "soggetto" alludiamo a quella componente indispensabile della storia senza la quale il fumetto risulta "vuoto" e frammentario;

2) se (per esempio) un redattore ci chiedesse la storia che vogliamo rappresentare nel fumetto noi dovremmo rispondere con la "sintesi" di ciò che abbiamo in mente; invece, se ci venisse chiesto di spiegare il soggetto, dovremmo scendere in tutti i dettagli della sceneggiatura; dovremmo descrivere la struttura completa del racconto;

3) in maniera più semplice, la storia risponde a domande come:

- Chi? Che cosa?
- Dove?
- Quando?

4) il soggetto risponde (oltre alle suddette domande) anche a "Come?" e a "Perchè?" accadono i fatti narrati;

5) il soggetto non deve essere però confuso coi dialoghi dei personaggi che sono una delle ultime parti da realizzare prima di passare attivamente alla parte "manuale";

6) ecco una stima (in percentuale) più o meno corretta di quanto spazio si deve dare alle varie parti di un soggetto (in una storia autoconclusiva):

- fino al 10-15% delle pagine: l'introduzione;
- fino al 60-70% delle pagine: lo sviluppo dell'intreccio;
- fino a 10-15% delle pagine: la "svolta" degli accadimenti dello sviluppo;
- fino al 5-10% delle pagine: la conclusione;

7) una buona buona narrazione (soprattutto all'inizio) deve tener conto in ogni istante del "che cosa accade", del "per quale causa accade" ed infine del "per quale scopo accade" un fatto;

8) non di rado belle storie vengono sacrificate da parti sottintese (dallo sceneggiatore) o appesantite (da particolari inutili e forvianti); una soluzione a questo problema è senza dubbio quella di provare a far leggere il proprio lavoro a terzi, senza dar loro alcuna spiegazione, per poi interrogarli su ciò che hanno o non hanno capito.
 

 

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