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Il nostro agente intelligente
Abbiamo detto che un agente intelligente ha sempre un obiettivo. Qual è
l'obiettivo del nostro agente in grado di capire e formulare frasi del
linguaggio naturale? Per esempio potrebbe essere quello di intrattenere
qualcuno in una sala d'attesa, possibilmente senza che questo qualcuno
si accorga di parlare con qualcosa che assomiglia molto più ad un
computer che ad un essere umano. Volendo essere più professionali
potremmo dire che lo scopo dell'agente potrebbe essere "semplicemente"
quello di scambiare informazioni utili per raggiungere qualche altro
obiettivo. In questo caso la capacità di capire/parlare dovrebbe essere
intesa come un mezzo tramite il quale l'agente raggiunge il suo
obiettivo, ovvero una delle azioni a sua disposizione. Supponiamo di
trovarci di fronte al problema di dover realizzare un agente capace di
spostarsi all'interno di un edificio (diciamo una specie di segretario
robot). Tra i problemi che ci troveremmo ad affrontare vi sarebbe quello
di fornire all'agente una mappa (ovviamente in formato digitale)
dell'edificio: "E se poi lo spostiamo in un altro edificio?" Sarebbe
necessario (ovviamente) aggiornare la mappa. Allora perché non dare
all'agente la possibilità di chiedere informazioni sulla posizione delle
stanze da raggiungere e quindi lasciare ad esso l'onere di autogenerare
o aggiornare in base alle informazioni ricevute la mappa del locale in
cui si trova? La risposta è semplice: sicuramente è molto più facile e
conveniente, al momento attuale, preoccuparsi di aggiornare una mappa,
piuttosto che studiare le problematiche connesse alla comprensione del
linguaggio naturale. Forse con un sistema gestito da fotocellule la cosa
sarebbe più fattibile... |